Memphis e Tirabassi, da poliziotti in Distretto di polizia a criminali ne Il grande salto. Amici nel film e nella vita

Ricky Memphis e Giorgio Tirabassi alla presentazione del film
Ricky Memphis e Giorgio Tirabassi alla presentazione del film
di Paolo Travisi
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Mercoledì 12 Giugno 2019, 18:22 - Ultimo aggiornamento: 19:21

Rufetto e Nello sono due rapinatori maldestri, più vicini alla disperazione che al successo nel crimine. Giorgio Tirabassi e Ricky Memphis, una coppia nata nel cinema negli anni Novanta, e poi divenuta popolare nella serie Mediaset Distretto di Polizia, torna a lavorare insieme ne Il grande salto, che segna il debutto alla regia di Tirabassi.
 

 

Siamo nella periferia romana, dove la coppia di amici, dopo qualche anno in carcere, si ritrova di nuovo per strada alla ricerca di un colpo da fare, facile nell’esecuzione ed importante nel bottino. Perché i due non hanno una caratura criminale di prima fascia. Ma ogni tentativo di rapina o far soldi in modo illegale, fallisce miseramente, così  i due perdono fiducia nella possibilità del grande salto, inteso come la svolta della vita. Il film diretto da Tirabassi, ha i toni malinconici del cinema italiano, cui l’attore-regista si è ispirato. “Ho avuto la fortuna di conoscere e lavorare con Citti, un riferimento nobile per me. Sono cresciuto con quel cinema, Scola, Monicelli, i registi che amavamo e credo che il cinema italiano debba essere il nostro riferimento e non quello americano che non ci appartiene. Il nostro è più un cinema alla matrixana, battute a parte, intendo dire più autentico”, ironizza il regista nel corso della conferenza stampa di presentazione.
 


In realtà l’ispirazione del film è teatrale, nato “da alcuni racconti che facevo a teatro in cui con tono surreale rappresentavo quel che accadeva a Nello e Rufetto. Lì si rideva molto, mentre al cinema abbiamo abbassato i toni, con una recitazione più realistica, e senza alcun elemento surreale nella messa in scena” precisa Tirabassi, formatosi alla scuola di Gigi Proietti. La scelta di Ricky Memphis, attore e amico nella vita, è sembrata l’unica possibile, sin dall’inizio del progetto. “Ho pensato sempre a Ricky anche quando facevo questi personaggi a teatro, ho cercato di coinvolgerlo ma senza successo, mentre al cinema non ha avuto alcuna perplessità”. Memphis, che nel film è l’anima più fatalista, quello che vede nel divino, la sola chance di salvezza sulla terra, aggiunge “sono troppo emotivo per fare teatro, mentre il cinema per me è casa. Ho accettato perché volevo tornare a lavorare con Giorgio Tirabassi, poi il fatto che lui fosse il regista è stata una spinta in più”. 

Tirabassi ammette che dirigere un film a basso costo gli ha consentito di avere “libertà di difendere anche il finale ed il tono amaro, con cui andiamo contro corrente rispetto al cinema di oggi. Ma non ho cercato il compiacimento, ho solamente seguito le vicende dei personaggi, anche nel finale del film”.

Il Grande salto, infatti, pedina i due personaggi nella periferia romana “ma non è riconoscibile, potrebbe essere qualsiasi luogo” precisa Memphis “non volevo nessun riferimento abusato dei palazzoni di periferia, abbiamo girato nella parta vecchia di Tor Bella Monaca, dove però i criminali non hanno nulla a che fare con gli Spada o Mafia capitale. Sono due disgraziati che cercano una svolta”.

La coppia di attori romani ha lavorato insieme, per la prima volta nel 1994, ne Il branco di Marco Risi, un film duro che parlava di strupro di gruppo, da quell'incontro sono nati altri film e poi la fiction tv Distretto di polizia, dove entrambi sono divenuti noti al grande pubblico.
Un'amicizia che li lega da 25 anni. "Io ero un fan di Tirabassi lo vedevo negli spettacoli che faceva dopo la scuola Proietti, sognavo di lavorare insieme a lui dice Memphis a cui fa eco Tirabassi "io lo vedevo quando andava da Costanzo, leggeva poesie e lo segui nei locali romani. Oggi anche magari non ci vediamo per 10 anni restiamo sempre amici".

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