Florian Zeller: «"The Father", il mio esordio da Oscar. Un film pensato per Anthony Hopkins»

Florian Zeller: «"The Father", il mio esordio da Oscar. Un film pensato per Anthony Hopkins» (che a 83 anni diventa il Miglior attore più anziano)
Florian Zeller: «"The Father", il mio esordio da Oscar. Un film pensato per Anthony Hopkins» (che a 83 anni diventa il Miglior attore più anziano)
di Alessandra De Tommasi
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Martedì 27 Aprile 2021, 08:10 - Ultimo aggiornamento: 08:35

Un esordio da Oscar: il regista francese Florian Zeller ha debuttato dietro la macchina da presa del dramma familiare The Father – Nulla è come sembra (sarà presto anche in Italia, tra i primi film che si potranno vedere in maniera quasi tradizionale in sala) conquistando l’ambita statuetta come miglior sceneggiatura non originale. 
La storia di questo padre affetto da demenza nasce a teatro e arriva al cinema con grande impatto emotivo, come ha raccontato alla premiere al Festival di Zurigo: «Quando ho scritto la storia avevo già in mente i protagonisti, Olivia Colman e Anthony Hopkins». L’attore per il ruolo ha guadagnato la seconda statuetta della carriera, aggiudicandosi il titolo di ricevente più anziano – a 83 anni – dell’ambito riconoscimento. «Ho chiamato il protagonista come lui – aggiunge il regista – e sono volato a Los Angeles solo per conoscerlo e parlargli a colazione del progetto». 

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Il racconto segue il decorso doloroso della demenza senile di quest’uomo che a tratti non riconosce sé stesso né la figlia (la Colman): vive in un labirinto dove le illusioni vengono scambiate per la realtà e lo spettatore ne fa parte, intrappolato proprio come lui nella stessa prospettiva patologica. «Abbiamo girato – dice Zeller – cinque mesi dopo la vittoria di Olivia agli Oscar: non si è mai tirata indietro, anzi è diventata se possibile più generosa, dimostrando un segno di reale grandezza».
La vicenda, che mette in scena parte dell’esperienza personale con la nonna, “parte come un thriller ed Hopkins è maestro nel genere, sa come far presagire il pericolo e metterti sull’allerta, fino a perdere del tutto il controllo”.

Diventa così “metafora di vita, infatti quando ho messo la parola fine sul copione mi sono sentito finalmente in pace e pronto a lasciarla andare. È stato un lavoro d’amore lungo quattro anni, ma ne è valsa la pena perché continua ad esistere dopo di noi”.

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