Cinema e teatri chiusi, la rabbia dei vip e degli artisti: «La cultura è un bene comune primario come l'acqua»

Cinema e teatri chiusi, la rabbia dei vip e degli artisti: « La cultura è un bene comune primario come l'acqua»
Cinema e teatri chiusi, la rabbia dei vip e degli artisti: «​La cultura è un bene comune primario come l'acqua»
di Silvia Natella
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Lunedì 26 Ottobre 2020, 12:48 - Ultimo aggiornamento: 13:25

Il mondo dello spettacolo protesta contro la decisione di chiudere cinema, teatri e sale da concerto. Il nuovo Dpcm ha messo in crisi ulteriormente il settore, nonostante in molti avessero investito per mettere in sicurezza i luoghi destinati al pubblico. Da Fedez a Pierfrancesco Favino, da Vittoria Puccini Michelle Hunziker e Lorella Cuccarini: sono tanti i vip che danno sfogo alla loro rabbia sui social manifestando il dissenso e la preoccupazione per il futuro. I volti noti prestano la loro voce per appoggiare la causa di tutti i professionisti dello spettacolo, anche di quelli che da sempre lavorano dietro le quinte.

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E annuncia un progetto per i lavoratori della musica

Favino e Puccini, ma anche Stefano Accorsi, Caterina Guzzanti, Claudia Gerini e tanti altri hanno condiviso su Instagram un accorato appello al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Non siamo tempo libero, siamo lavoro e molto di più. Non condividiamo le decisioni prese su cinema e teatri e non da oggi. Come intendete sostenere i lavoratori? Perché non ci ascoltate rispondendo alla nostra richiesta di un incontro?», si legge nel manifesto di Unita - Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo - condiviso dagli attori italiani. «La cultura è un bene comune primario come l'acqua; i teatri le biblioteche i cinema sono come tanti acquedotti», aggiunge Favino a corredo del post. 


 

Michelle Hunziker si fa portavoce anche delle difficoltà dei ristoratori. «Oggi mi sono svegliata pensierosa... penso a tutti coloro che devono richiudere le loro attività... era già faticoso riprendersi, ma si sono tutti rimboccati le maniche e con determinazione e senza lamentarsi, si sono messi a lavorare... molti con il sorriso... l’ho visto io!», scrive la conduttrice sui canali social. 

«C’è tanta rabbia. E preoccupazione.... Oggi, arriva una decisione durissima e difficile da comprendere. Cinema e teatri nuovamente chiusi. Luoghi in cui si è verificato, secondo l’Agis, un solo contagio in quattro mesi. Perché?
Sarebbe interessante ricevere una risposta. Intanto, un pensiero va ai milioni di lavoratori dimenticati, che operano nella meravigliosa “fabbrica” dei sogni. Che non può e non deve morire», è la riflessione di Lorella Cuccarini.

Lo studio dell’Associazione generale italiana dello spettacolo (Agis) che riporta un unico contagio in questi luoghi è stato condiviso anche dalle cantanti Emma Marrone Alessandra Amoroso; mentre Fedez annuncia di lavorare a un progetto per aiutare il mondo della musica. «Sono i*******o, spaventato, confuso ma non voglio fermarmi, non voglio essere spettatore. Libertà è partecipazione diceva il maestro Gaber, quindi è ora di alzare il culo e darsi da fare. Non dimentico da dove vengo e per quanto possa contare sappiate che io ci sono. Un abbraccio a tutti», scrive il rapper sulle stories di Instagram.

La drammaturga siciliana Emma Dante si chiede perché i teatri stabili non si facciano sentire alla stregua dei ristoratori e attacca le nuove misure: «Non c'è alcuna logica, è un attacco mirato al nostro settore, ma perchè?». Intanto, la regista teatrale Andrée Ruth Shammah è la prima firmataria di una lettera sottoscritta da molti altri artisti e rivolta al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini per scongiurare la chiusura di teatri e cinema, prevista neL nuovo Dpcm. Per i firmatari, non solo avrebbe ricadute irrimediabili a livello economico su tutto il settore ma anche «conseguenze nefaste sull’intero comparto culturale e sullo spirito dei cittadini». E dalle colonne del Corriere della Sera la posizione del maestro Riccardo Muti: «Chiudere le sale da concerto e i teatri è decisione grave. L’impoverimento della mente e dello spirito è pericoloso e nuoce anche alla salute del corpo».

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