Checco Zalone: «Con Giorgia Meloni mi scambiavo whatsapp, ma ho votato Renzi. Crisi d'ansia? Una volta fui salvato da Morandi»

Dice che il suo sogno è conoscere il suo idolo: Vasco

Checco Zalone: «Ho invitato a pranzo Giorgia Meloni ma ho votato Renzi e Pd. Il mio prossimo film sul narcisismo di massa»
Checco Zalone: «Ho invitato a pranzo Giorgia Meloni ma ho votato Renzi e Pd. Il mio prossimo film sul narcisismo di massa»
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Venerdì 17 Marzo 2023, 15:08

«Il problema non è che non si può dire nulla ma che si può dire tutto». Va controcorrente Checco Zalone. Non si lamenta del politicamente corretto nell'intervista ad Aldo Cazzullo ma si sofferma piuttosto a parlare del fatto che il microfono è sempre accesso per tutti, come si fa dunque a distinguere chi ha qualcosa di interessante da dire? «Si dà voce a chi non lo merita - dice nell'intervista Zalone - Ognuno è libero di sparare le sue nullate, di ferire, di offendere, senza conseguenze. Il male del secolo è il narcisismo. E il nostro specchio di Narciso è il telefonino. Sto cominciando a pensare a un film e il tema sarà questo: il narcisismo di massa». 

La fotografia dell'Italia? È impietosa: «Un Paese senza pazienza. Non vuole più racconti ma sintesi. I ragazzi non guardano più la partita, preferiscono gli highlights», dice al Corriere della Sera. 

Il palco più difficile? È quello nelle città che hanno un'identità forte. Come Firenze e Roma. Ma soprattutto Napoli. Una sera, racconta, era in scena a Napoli e c'era la Champions. «Ho dovuto chiedere scusa al pubblico perché lo spettacolo disturbava i telefonini su cui tutti seguivano la partita.

E poi hanno avuto Totò e Troisi. Ma come modelli e attori che fanno parte del suo pantheon personale cita anche Alberto Sordi, Paolo Villaggio e Marcello Mastroianni.

 

Affronta anche la polemica sulla "Cenerentola transessuale", uno sketch che compare nel suo spettacolo teatrale (55 date, tutto esaurito. A Roma, dice l'attore c'è sempre uno stress pazzesco per i biglietti omaggio). Dice di essere stato crocifisso. Ma di cosa parla? Zalone ha messo insieme un famoso personaggio delle fiabe con l'aggettivo transessuale. E cosa ne è venuto fuori? Ne viene fuori la fiaba con aspetti e lati della vita quotidiana di cui oggi si parla di più: le persone che decidono di cambiare sesso o che si sentono di un altro genere. Lo racconta lui al quotidiano di via Solferino. «Lei vorrebbe essere invitata al ballo del principe, nonostante di scarpe porti il 48. Così arriva Fiorenza, 'a fata de Cosenza - quando dico Fiorenza 'a fata de Cosenza con l'accento calabrese è il momento in cui ridono di più - che viene dai cieli, porta carrozze e toglie peli. La trans può così partecioare al ballo e ovviamente il proncipe si innamora proprio di lei... è una storia che trovo dolcissima, quasi delicata. Dov'è l'offesa?». 

Checco Zalone e la moglie, come l'ha conquistata

La vita privata di Zalone. L'attore ha confidato nell'intervista come ha conosciuto la moglie Mariangela. Dice che era una cantante e che conduceva un karaoke in un pub. Come l'ha conquistata? Le ha detto che gli serviva una cantante per i matrimoni. Ma non era vero: «Per giorni cercai disperatamente un matrimonio dove suonare». «Mariangela me l'ha fatta sudare, parla benissimo inglese, ha lavorato in America nelle chiese evangeliche perché è evangelica. Ora abbiamo due bimbe meravigliose: Gaia e Greta». L'unico vero amico nel mondo dello spettacolo di Checcoi Zalone? Lui dice che è Francesco De Gregori. 

Zalone ha due fratelli: Fabio e Francesco.Fabio Zalone fa l'assistente di volo alla Air Dolomiti e «per fortuna ha rifiutato l'Isola del famosi». Francesco fa l'assistente a Checco «anche se lo scambiano per buttafuori». 

Zalone, assediato da ansia e insonnia

Soffre d'ansia Zalone. E d'insonnia. Dice di aiutarsi con le pillole, di aver provato anche lo Xanax. E racconta un aneddoto. A Verona, in preda all'ansia l'attore stava piangendo dietro le quinte. Stava per salire sul palco, doveva promuovere "Sole a catinelle".  Riuscì a superare l'angoscia solo grazie a Gianni Morandi che gli si avvicinò, lo accarezzò e gli disse per tranquillizzarlo: «Cosa vuoi che sia?»

«Conoscere Vasco è il mio sogno, è il mio idolo», dice a proposito del cantante che non è immune alle sue battute. 

Nell'intervista c'è spazio anche per i flashback. Si parla di Tolo Tolo, il film che uscì poco prima che scoppiasse la pandemia. «Il pubblico si è diviso - dice Checco Zalone - Tra  i delusi che non trovavano il film abbastanza comico e gli entusiasti per un impegno civile che nelle mie intenzioni non c'era». E sui migranti dice: «Non è che far affogare i migranti sia di destra e salvarli sia di sinistra». 

Checco Zalone e la politica

Ma cosa e chi ha votato Checco Zalone? «Votai per la prima volta nel 1996: Berlusconi secco. Perse. Poi non mi ricordo: ho rimosso. Di sicuro ho votato Renzi e ha perso pure lui. L'ultima volta ho votato Pd e ha straperso». Poi racconta della mamma comunista (candidata a Caourso) e ancora, dice, di aver invitato a pranzo Giorgia Meloni. Si trovava in vacanza in Puglia con gli amici delle sue figlie. Il primo messaggino Whatsapp lo mandò l'attuale premier che voleva incontrarlo. Lui le risponde che si trova in un villino affittato (e condonato) e che ci sono «panzerotti, riso patate e cozze, parmigiana, latticini». Per cui le chiede se è allergica a qualcosa. Meloni risponde che è allergica alle nocciole e poi la conversazione continua con uno scambio si battute sullo spettacolo dell'attore. Non finisce in un faccia a faccia. 

E sulle armi all'Ucraina? Zalone è diretto: «Abbiamo fatto una scelta, l'Occidente. E dobbiamo adeguarci. Pure la Meloni si è adeguata». 

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