Carlo Verdone: «Il nuovo film in Puglia, girare a Roma è diventato troppo difficile»

Carlo Verdone: «Il nuovo film in Puglia, girare a Roma è diventato troppo difficile»
di Gloria Satta
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Venerdì 21 Giugno 2019, 07:55 - Ultimo aggiornamento: 18:23

Nella prima scena del suo nuovo film Si vive una volta sola, attualmente in lavorazione nelle Puglie, il chirurgo di fama Carlo Verdone sottopone alla risonanza magnetica addirittura il Papa. Non è un debutto, nella sua lunga carriera cinematografica l'attore aveva indossato il camice bianco già tre volte: in Manuale d'amore era un pediatra, in Viaggi di Nozze aveva il ruolo iconico del cinico Raniero Cotti Borroni, in Italians faceva un dentista. E, nella vita, ha salvato la pelle a più di un amico grazie al suo intuito di medico mancato. «Che ci posso fare, diagnosi e farmaci sono sempre stati la mia passione e spesso, la sera, gli amici mi chiamano per un consulto», spiega Carlo che risponde a tutti «non mi disturbi affatto» proprio come Cotti Borroni, «poi dico la mia ma, sia chiaro, indirizzo l'interlocutore allo specialista».

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GLI ANEDDOTI
E tra le risate generali racconta di quella volta che, indossato un guanto da cucina, eseguì una visita prostatica sull'amico sofferente arrivando a scoprire il brutto male incredibilmente sfuggito al luminare che l'aveva in cura... Siamo a Otranto, nel cuore del Salento, e in un'atmosfera effervescente Verdone gira davanti e dietro alla cinepresa la sua nuova scoppiettante commedia ancora una volta sotto le insegne di Filmauro.
Un po' Amici miei, un po' Il Grande Freddo con qualche eco di Compagni di Scuola, Si vive una volta sola è una storia corale, «a tratti crudele», costellata di colpi di scena (la sceneggiatura è firmata da Carlo con Giovanni Veronesi e Pasquale Plastino) e interpretata da un quartetto di attori caricatissimi: a Verdone fanno corona Anna Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora. «Formiamo un'équipe chirurgica di altissimo valore ma, mentre eccelliamo nel lavoro, abbiamo tutti delle vite private disastrose scandite da fallimenti e solitudine. Così ci buttiamo sulla goliardia, organizzando epiche beffe e scherzi feroci», anticipa il regista e protagonista.
Nel corso di una vacanza comune nelle Puglie, motivata da uno scopo «necessario» che lo spettatore scoprirà solo alla fine del film, i quattro impareranno a fare i conti con se stessi, con le loro certezze e le loro paure, con fragilità e ambizioni: «La loro amicizia restituirà a ciascuno la verve e la voglia di riscatto», dice il regista e protagonista. Si ride molto, anche grazie al feeling che si è instaurato tra gli interpreti: «Sarà un film molto dinamico», spiega il produttore Aurelio De Laurentiis, sul set con il figlio Luigi, «un road movie destinato a concludersi con un autentico fuoco d'artificio».
 



VIA DA ROMA
L'uscita è prevista a San Valentino 2020 e l'azione si svolge tra Otranto, Monopoli, Bari, nelle lussuose masserie tutte bianche, sulle spiagge e attraverso i paesi dell'entroterra salentino: è dunque la prima volta che Verdone esce da Roma. «Sentivo il bisogno di allontanarmi della mia città in cui fare cinema diventa sempre più complicato», spiega il regista, «mentre in Puglia ho trovato non solo una magnifica accoglienza ma anche delle solidissime professionalità». Ci si diverte sul set e fuori: nelle pause gli attori si deliziano con le imitazioni di Tortora (la più gettonata: Adriano Celentano nei panni di Rugantino) che nel film interpreta l'aiuto di Verdone, «un tipico romano cinico, un po' cialtrone, tutto golf, auto rombanti e circolo alla moda».
Papaleo, l'anestesista del gruppo, è invece la vittima designata degli scherzi efferati dei colleghi: «E li subisco tutti», sospira, per Verdone questo ed altro. Foglietta, la valente ferrista, non è da meno dei maschi: «Per stare al passo con la loro ferocia», spiega la bravissima attrice, candidata al Nastro d'argento, «sono una tosta, un'autentica donna alfa pur non rinunciando alla mia femminilità che mi porterà a vivere un paio di storie d'amore. Lavorare con Verdone è un sogno che si avvera: io, classe 1979, sono cresciuta con i suoi film e oggi anche i miei figli conoscono a memoria le sue battute».
 

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