Bungaro, il mio tour con Ornella "voce pensante" della musica italiana

Bungaro, il mio tour con Ornella "voce pensante" della musica italiana
di Alessandra LUPO
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Giovedì 25 Luglio 2019, 18:18
Avrà come compagna di palco una delle stelle più brillanti del firmamento musicale italiano, ormai sua complice nel segno della canzone d'autore.
Dopo centinaia di date, Antonio Bungaro parte infatti con la nuova edizione del suo Mare Dentro tour che debutta domani al castello aragonese di Taranto e che avrà come ospite Ornella Vanoni.
«Debutteremo a Taranto poi saremo il 29 luglio a Cagliari e poi a Reggio il 31 agosto. Lavoriamo anche ad altre date, ma saranno tutte in festival molto particolari. Situazioni in cui il pubblico possa apprezzare a pieno questo nuovo progetto», spiega Antonio Ungaro. Il cantautore brindisino vive una stagione particolarmente brillante, in cui si divide abilmente tra il mestiere di autore, iniziato molto tempo fa, e quello di cantautore, che gli ha permesso di ritagliarsi un ruolo sempre più credibile anche sul palco.
«Credo di aver fatto questo salto al momento giusto, quando mi sentivo davvero pronto - racconta l'artista -: per tenere testa a un intero concerto bisogna avere un patrimonio da spendere, un mazzo di fiori completo da regalare al pubblico che in questo live si troverà di fronte molte delle canzoni che gli appartengono e capirà che il colpevole sono io».
Con lui ci sarà Ornella Vanoni, un'icona meravigliosa della musica italiana ma anche ormai una sodale, soprattutto dopo l'ultimo Sanremo che li ha visti sul palco in terzetto con Pacifico con il brano Imparare ad amarsi.
«Maredentro e una condivisione e non un'operazione commerciale studiata a tavolino: il live ci mette insieme per affinità e spero anche per eleganza, visto che per me Ornella rappresenta una delle maggiori voci pensanti della musica italiana: la sua ironia, il suo talento e la sua intelligenza ne fanno una madre di tutte, da Malika a Noemi: una tradizione femminile che abbraccia le stesse Mannoia e Consoli ma lei è stata senza dubbio la prima».
I due hanno in comune anche l'amore per il Brasile, che ha visto la Vanoni tra le primissime artiste a lasciarsi trasportare dalle atmosfere di Vinícius de Moraes e Toquinho, tanto per fare l'esempio più famoso.
«Il Brasile è un grande amore, che ho potuto coltivare grazie a Ivan Lins ma anche a tanti altri interpreti. A chi lo definiva un impegno di nicchia ho sempre risposto che per me si tratta di occasioni per collaborare con il mondo».
Torniamo a domani, con Bungaro, oltre alla Vanoni che entrerà in scena circa a metà concerto, ci sarà la sua band, con il vibrafono di Marco Pacassoni, anche alla batteria e alle percussioni, Stefano Onorio al violoncello, Antonio De Luisa al contrabbasso e Antonio Fresa al pianoforte. Taranto è un inizio non casuale, ovviamente.
«L'idea di partire dalla Puglia per me è sempre presente e poi sono molto legato a Taranto che mi ricorda l'infanzia».
Come saranno i concerti?
In scaletta molte mie canzoni più significative, da Guardastelle a io non ho paura, Perfetti sconosciuti. Ci saranno i grandi successi di Ornella, ovviamente. La nostra è una scaletta emozionale e spontanea, segue la logica dell'anima
Fino ad arrivare a Sapore di sale e Imparare ad amarsi che chiudono il concerto. Per il momento, ovviamente, visto che torno in Puglia a settembre, ad Alberobello, con un progetto molto divertente: pieno di omaggi e arrangiamenti molto particolari, da Modugno a L'ombelico del mondo di Jovanotti cantata in dialetto brindisino. Ma questa è un'altra storia».
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