Briatore a Non è L'Arena: «In Costa Smeralda tutti invidiosi di noi. Prostatite? Non la auguro a De Luca»

Briatore a Non è L'Arena: «In Costa Smeralda tutti invidiosi di noi. Prostatite? Non la auguro a De Luca»
Briatore a Non è L'Arena: «In Costa Smeralda tutti invidiosi di noi. Prostatite? Non la auguro a De Luca»
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Domenica 27 Settembre 2020, 21:48 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 12:54

Flavio Briatore è stato ospite, in collegamento, a Non è L'Arena di Massimo Giletti. L'imprenditore comincia parlando del suo stato di salute: «Se dici che stai bene sembra che ci sia qualcosa che non funziona. Io sto benissimo. Il mio caso è stato live, non sono stato male mai un giorno. La cosa difficile è stata la quarantena a casa della Santanché. Ho vissuto gli ultimi giorni di isolamento nel dramma del secondo tampone, perché se fosse stato positivo sarei dovuto restare a casa altri sette giorni».

 

Pubblicato da Il Messaggero.it su Domenica 27 settembre 2020



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Giletti poi incalza Briatore sulle polemiche che hanno accompagnato la notizia della sua positività al Covid: «Prostatite? Io non la auguro a nessuno, è tremenda. L'anno scorso ho avuto un'infezione, sono stato malissimo. Quest'anno tornato dalla Sardegna ho fatto un sierologico ed era negativo. Mi sono sentito male il giorno dopo e pensavo fosse il problema dell'anno scorso. Una volta arrivato a Milano ho fatto il tampone ed era positivo. La prostatite non la auguro a nessuno, nemmeno al governatore della Campania (Vincenzo De Luca ndr). Certe persone frustrate quando attaccano i vincenti, quelli che hanno fatto qualcosa nella vita, si garantiscono un po' di benessere. Se auguri brutte cose ad altre persone è perché sei una me**a».

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Infine, Briatore se la prende con coloro che hanno attaccato la Sardegna, accusandoli di essere «invidiosi» di chi si può permettere di andare in Costa Smeralda: «C'è stato un attacco bestiale sulla Sardegna e sulla sua discoteca più famosa, il Billionaire di Briatore. Sono state dette fake news. Ci sono stati contagi come in altre discoteche, i giovani si comportano in modo uguale ovunque. Discoteche di destra e di sinistra? Della Costiera Romagnola non ha parlato nessuno. Forse perché sanno che in Costa Smeralda non ci possono andare tutti. Loro sono i radical chic e noi siamo i cafoni perché andiamo in Sardegna. La partita di calcetto? Attacco vergognoso, scarica di invidia e gelosia. La gente che va in Costa Smeralda sta sulle palle a tutti. Se fossimo andati a Capalbio, dove c'è la sabbia nera, nessuno avrebbe detto niente».

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