“Bellissimi difetti”, La Municipàl torna con il nuovo album (e partecipa al disco su Faber)

“Bellissimi difetti”, La Municipàl torna con il nuovo album (e partecipa al disco su Faber)
di Alessandra LUPO
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Lunedì 25 Marzo 2019, 21:31
A distanza di quasi tre anni da “Le nostre guerre perdute”, La Municipàl torna con un nuovo atteso disco. Si chiama “Bellissimi difetti” ed è il nuovo album dei fratelli Carmine e Isabella Tundo, romantici e sperimentatori del pop d'autore, che martedì presenteranno il lavoro in anteprima a Roma prima del lancio ufficiale di venerdì 29 marzo. La Municipàl presenterà in anteprima i brani del nuovo album in concerto all'Auditorium Parco della Musica all'interno della programmazione della rassegna La Musica Attuale organizzata da iCompany & Fondazione Musica per Roma.
Fin dal suo esordio, nel 2013, il duo dei fratelli salentini ha convinto il pubblico con pezzi di grande impatto sia sonoro sia autoriale, dando alla luce piccole perle come “La mia città mi mette l'ansia”.
La band fa del pop crepuscolare la propria matrice stilistica senza perdere forza nei live, che padroneggia alla perfezione. Nel 2018 ai due è andato il premio 1m next, il contest del Concerto del Primo Maggio a Roma.
Dopo vari assaggi tramite alcuni singoli, La Municipàl pubblica il suo secondo disco di inediti, in uscita il 29 marzo e anticipato da Vecchie dogane, I Mondiali del 18, Italian Polaroid, Mercurio Cromo e Punk Ipa, rilasciati nel corso del 2018, seguiti dal brano Finirà tutto quanto, pubblicato il 18 marzo scorso.
Finirà tutto quanto è il brano che apre il nuovo album della band, un entrée dal suono potente per un testo dal sapere esistenziale: il dialogo tra una persona fortunata e una che lo è stata meno, proveniente da molto lontano. Ad un certo punto i ruoli si invertono, fino a capire che in realtà tutti i problemi che pensiamo possano essere insormontabili sono invece nostre gabbie mentali, anche perché poi alla fine finirà tutto quanto e siamo tutti uguali nei confronti della morte.
L'intero album, come accadde nel primo lavoro, è un percorso emotivo, turbolento e passionale. Ma questa volta, i fratelli guardano verso la riscoperta di se stessi, quasi di fronte a uno specchio analizzando il proprio riflesso secondo un'ottica nuova, abbracciando e non più demonizzando le temute imperfezioni che danno il titolo al disco. Una nuova maturità acquisita, dunque, secondo la quale i difetti possono diventare bellissimi, peculiarità che ci rendono unici. Come nella pratica giapponese del kintsugi, da un'imperfezione può nascere una forma ancora migliore di perfezione estetica e interiore.
Le smagliature diventano trincee in cui rifugiarsi e un neo sulla bocca, una cicatrice si trasformano in virtù.
L'accettazione dei propri difetti è un processo di crescita che ci porta a stare meglio con gli altri e ad affermare la propria identità in un mondo che ci vuole sempre più depersonalizzati e omologati.
Bellissimi Difetti è un disco pieno di difetti, che si avvicina di più alla dimensione live della band, un lavoro più energico rispetto al precedente, ma che sa toccare punte di dolcezza nelle ballad.
Mentre sforna il nuovo disco la band ha intato portato a casa un altro risultato importante: è fra gli artisti che sono stati scelti per il disco tributo a Fabrizio De André, Faber Nostrum, in uscita il 26 aprile per Sony Music. Anticipato già dal singolo La canzone dell'amore perduto, nella versione di Colapesce, e da Inverno, uscito il 15 marzo nella versione speciale dei Ministri, il disco conterrà i brani di De André reinterpretati da Artù, Canova, Cimini ft. Lo Stato Sociale, Ex-Otago, Fadi, Gazzelle, La Municipal, The Leading Guy, Motta, Pinguini Tattici Nucleari, Vasco Brondi, Willie Peyote e The Zen Circus.

 
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