Le ragazze di Wall Street? Sotto Jennifer Lopez niente

Le ragazze di Wall Street? Sotto Jennifer Lopez niente
di Boris Sollazzo
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Martedì 19 Novembre 2019, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 08:44
Un giorno dovranno spiegarci perché riempiamo le sale, qui in Italia, per Le ragazze di Wall Street e non per Gli uomini d'oro di Vincenzo Alfieri. Certo, forse Jennifer Lopez come sogno erotico funziona più di Fabio De Luigi - ma non avete neanche idea di che seguito, anche in quel senso, abbia quest'attore che quando ci accorgeremo che è il nostro Peter Sellers sarà sempre troppo tardi - ma da una parte abbiamo un heist movie di bassa lega, tutto sensualità posticcia e moralismo d'accatto (la storia, vera, ben più interessante la raccontò sul New York Magazine Jessica Pressler), un Ocean's 8, che già era brutto, in tono minore; dall'altra un film potente e raffinato, pop e d'autore, con la sola colpa di essere italiano. Anch'esso tratto dalla realtà, ma senza sconti e buonismi.

Vedendolo in lingua originale, ti inganna Le ragazze di Wall Street, ti pesano meno le lungaggini di queste ragazze che saccheggiano l'immaginario di Scorsese e Stone, lo mischiano a Soderbergh (Magic Mike) per farne un mix, ma in versione discount, con tanto di pole dance e l'occasione per la Lopez di dimostrare che lei è la vera Benjamin Button, che col passare degli anni ringiovanisce. Le spogliarelliste che ingannano i broker rappresentano la classica guerra tra poveri ricchi, viene reso eroico un piano criminale contro chi è stato solo strumento dell'inganno altrui, condito da Mdma, Ketamina e corpi da favola. La regista Lorene Scafaria non decide mai se fare un film femminista, anticapitalista o semplicemente di genere. Infarcisce il film di spiegoni, inquadrature patinate e furbissime, scene inutilmente sentimentali, manicheismi bacchettoni e stereotipi. Ecco, forse è questo che ci piace. In fondo la nostra comunicazione politica sui social non è esattamente tutto questo?
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