INSTALLAZIONI
Perché assieme ai volti, ai ricordi, agli spezzoni della carriera pubblica (c'è anche uno studio radiofonico che riproduce i suoni e il clima di Alto gradimento) c'è il Renzo collezionista compulsivo di tutto ciò che sfugge al banale, che solletica la fantasia, la meraviglia, l'originalità sfrenata. Una parete intera, vera e propria installazione artistica, che mette insieme le sue camicie come fossero una sorta di muro della fantasia, un'altra con le cravatte, un'altra con una sfilata di cappelli impensabili (uno riproduce il Cupolone, un altro ha la forma di un fenicottero rosa), un'altra ancora coi gilè (compresi quelli disegnati dal maestro futurista Depero). E poi c'è la preziosa collezione di borsette di plastica di ogni epoca, c'è una quantità impensabile di radio (da quelle a galena in poi), ci sono i gingilli, le cianfrusaglias (le chiama così) più disparate, i barattoli di ogni tipo di cibo (dall'alligatore cajun, alle orecchie di maiale, alle stringhe di bufalo) tutte rigorosamente scadute, come si conviene a un vero collezionista che lo sguardo al mondo lo ha dato dal buco della serratura dei mercatini, attirato irresistibilmente dal fascino della plastica colorata.
«È vero, se mi trovavo a San Pietroburgo invece che andare all'Hermitage, andavo a comprare sulle bancarelle ricordini, spille o colbacchi».
Uno capace di mobilitare l'aeroporto di Buenos Aires perché dalla sua valigia colava sangue (un pezzo di carne...). La mostra, allestita splendidamente da Giovanni Licheri e Alida Cappellini (il Gatto e la Volpe li chiama Renzo, raccontando che «di notte venivano a saccheggiare casa»), insomma finisce per raccontare il segreto di Arbore e del suo genio creativo, aver saputo identificare vita e spettacolo, mettere in scena quel che gli capitava, con gli amici che frequentava, negare ogni finzione, vizio antico e moderno della tv del già visto e ripetuto.
LA CLASSE
E' lo stesso principio con cui sono nati programmi radiofonici, a cominciare da “Alto gradimento” con Gianni Boncompagni, per arrivare all'“Orchestra italiana” passando dai successi televisivi come “Quelli della notte”, “Indietro tutta”, “Processo a Sanremo”, “Cari amici vicini e lontani” e via dicendo, tutti manifesto di una tv elegante e signora: «Renzo è un signore meridionale dotato di gran classe» è l'affettuosa descrizione di Mariangela Melato che accoglie all'ingresso della mostra e fa da compensazione a quella icastica di Alfredo Cerruti: «Renzo è uno degli ultimi registi in grado di valorizzare indifferentemente porci e cani».
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