È stata ospite in tutti gli eventi musicali più importanti del Salento, dalla “Notte della Taranta” al “Locomotive Jazz Festival”, e stasera aggiunge a questa collezione un altro tassello. Antonella Ruggiero è protagonista del concerto di anteprima della Fòcara di Novoli, in programma al Teatro Comunale alle 21.30 (ingresso gratuito fino ad esaurimento posti e maxischermo all’esterno). «Credo che la Puglia sia la regione più interessante dal punto di vista culturale – dice – e, sotto quello musicale, una vera fucina di artisti. Questa Fòcara, poi, parla di una tradizione antichissima legata al fuoco, un rituale che ci porta lontano dalla nostra ipertecnologica era».
Un “Concerto senza titolo (Requiem elettronico)” in cui sarà accompagnata dal duo artistico più eclettico della scena italiana, i Coniglioviola. Senza titolo perché sarà proposta un’antologia di canzoni che raccontano poeticamente il più grande tabù della cultura contemporanea: la morte. Da “La canzone di Marinella” di De Andrè a “La sedia di lillà” di Fortis, passando per “Vecchio frac” di Modugno e “Il carrozzone” di Zero, tutte riarrangiate in chiave elettronica e accompagnate da videoarte e performance.
«Eppure, è stato trattato da molti cantautori italiani, fra gli anni ’60 e ’80, spesso senza usare mai la parola stessa. Si tratta di racconti di alcuni momenti e situazioni che portano, quasi senza accorgersene, a pensare alla morte. Un percorso musicale affascinante».
«In base all’impatto emotivo che queste canzoni danno. Va detto che il repertorio non è vastissimo, per cui siamo arrivati abbastanza velocemente alla definizione dei brani, che sono tutti straordinari. Forse alcuni più di altri, come, per esempio, “La sedia di lillà”. Brani che sono diventati anche molto popolari, nonostante il tema “innominato”».
«La figura di Maria, in questo periodo storico, rappresenta proprio la figura della donna che subisce quello che vediamo. E ne vediamo davvero di tutti i colori. Non ultime, le molestie di Capodanno a Colonia. La donna sembra sempre più in pericolo, nonostante siamo nel 2016, e affronta ancora problemi che si pensava archiviati da decenni. Dalle bambine o anziane che lasciano le loro case e si mettono in cammino, senza sapere se mai arriveranno, alle giovani donne molestate, picchiate o uccise. Quindi, questo disco l’ho voluto dedicare proprio al mondo femminile e a quello che patisce».