“Anteros”, l’amore ricambiato

“Anteros”, l’amore ricambiato
di Eraldo MARTUCCI
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Venerdì 23 Settembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:32

Nella storia della cultura ben pochi fenomeni hanno avuto la capacità di attrarre e coinvolgere artisti, musicisti e, al tempo stesso, scienziati e filosofi come lo è stata la correlazione tra suono e colore. Quando parliamo di questo rapporto ci riferiamo senza volerlo ad un fenomeno chiamato Sinestesia, parola la cui etimologia deriva dal greco e significa “percepire insieme”. 

Ventidue concerti fino al 26 ottobre

Questo concetto continua però sempre ad avere un notevole interesse artistico anche nel nostro tempo, e in questa direzione ve proprio l’opera multimediale “Anteros (dell’amore ricambiato)” di Gianvincenzo Cresta, che oggi alle 20.30 al Teatro Kismet di Bari inaugura la quattordicesima edizione del festival “Anima Mea”. La rassegna, organizzata dall’associazione “L’amoroso” con la direzione artistica di Gioacchino De Padova, fino al 26 ottobre propone a Bari, Trani e Palo del Colle otto produzioni per ventidue concerti (tra serali e matinée per le scuole) pensati musicalmente tra due mondi e sette secoli. Info e prenotazioni: 353.4130148 e lamoroso.it/animamea.

“Anteros” è una prima assoluta che rappresenta un nuovo e ulteriore tassello nella ricerca e nel percorso musicale di un compositore dalla carriera brillantissima e con esperienze internazionali all’Ircam e all’Opéra Bastille di Parigi, al Mozarteum di Salisburgo e alla Biennale Musica di Venezia. In quest’opera le relazioni amorose cui rimanda la figura mitologica del titolo, vengono toccate fondendo suono acustico, elaborazioni in live electronics, danza contemporanea e video installazione. 

Il progetto vede coinvolti diversi artisti ed enti di prestigio: il Quartetto Felix, formazione composta da Vincenzo Meriani (violino), Francesco Venga (viola), Matteo Parisi (violoncello) e Marina Pellegrino (tastiera), cui si affianca il chitarrista elettrico Massimo Felici, i sound designer Damiano Meacci e Giovanni Magaglio di Tempo Reale. E ancora l’istituto di ricerca sonora fondato a Firenze da Luciano Berio, i danzatori Marianna Miglio e Moreno Guadalupi per i quali le coreografie sono state elaborate da Elisa Barucchieri della compagnia ResExtensa di Bari, gli artisti visuali Audrey Coianiz e Saul Saguatti cui si devono le video scenografie curate per la Basmati Film di Bologna, e il Grame, il centro nazionale di creazione musicale di Lione, in Francia, oltre all’esperta di letteratura greca Tiziana Drago, autrice di un testo affidato alla voce di Carlo Bruni. 

«“Anteros”, dal nome del dio dell’amore ricambiato che è anche vendicatore dell’amore non corrisposto - si legge nelle note - è un viaggio in tre parti nell’inquietudine (“Profumo e risonanza”), nella Bellezza (“Lo sguardo incrociato”) e nel desiderio d’infinito (“Verso lo sconosciuto”) determinati dallo slancio febbrile dell’amore, che può suggellarsi nella reciprocità ma anche negarsi in uno sguardo tradito e traditore. Per cui, a partire dalla figura mitologica che ha ispirato l’autore, e dentro uno spazio scenico abitato da umanoidi e figure divine cui fanno riferimento danzatori e sculture luminose, “Anteros” racconta per suoni e immagini una storia che riguarda tutti, avendo come linea guida varie letture, tra cui le parole del poeta persiano e mistico sufi Jalal al-Din Muhammed Rumi e quelle dello scrittore cinese, naturalizzato francese, François Cheng».

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