Maria De Filippi e il primo “Amici”: «Volevo scardinare la regola televisiva, ero “diretta”, ho sperimentato altro»

Maria De Filippi
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Giovedì 24 Settembre 2020, 19:11 - Ultimo aggiornamento: 19:48

Maria De Filippi racconta i suoi esordi televisivi con "Amici". Una delle prime trasmissioni condotte da Maria De Filippi,“Amici”, nel 1992, era un talk ben lontano dall’essere la scuola per talenti artistici odierna.

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Senza neanche aver sostenuto il provino Maria De Filippi ha affrontato le telecamere: “Già da allora, inconsapevolmente – ha confidato a “Vanity Fair” -  volevo destrutturare il canone e scardinare la regola televisiva per cercare negli altri gli unici sentimenti che arrivino davvero dall’altra parte dello schermo: verità e spontaneità”.
Un’esperienza per lei formativa: “Era tutto abbastanza sceneggiato. Alberto Silvestri, storico autore del Maurizio Costanzo Show e poi di Amici, sceglieva cinque o sei storie a puntata da far commentare ai ragazzi in studio. Quando mi dava il segnale io voltavo pagina e passavo all’altra.


Pur nei confini di una sostanziale libertà ero “diretta”, ma presto cominciai a sperimentare altro. Quando una storia non mi interessava non la seguivo e non lo facevo per una sterile forma d’insubordinazione, ma soltanto perché mi sarebbe stato impossibile andare contro la mia natura”.
 

 

Oggi i sui programmi sono di successo e anche il suo modo di condurre, spesso seduta come accade a “Uomini e donne” è ormai un segno distintivo: “Tutti pensano che dietro ci sia chissà quale obiettivo, ma in realtà quell’obiettivo non esiste.


Neanche nella messa in scena. Quando in Uomini e donne sono seduta sugli scalini, non accade per un’esigenza di sottrazione. All’inizio ero in piedi. Le registrazioni diventano quattro, sessantaquattro minuti netti per quattro e semplicemente non ce la facevo più a stare in piedi. Mi sono seduta sugli scalini, nessuno ha eccepito e sono rimasta lì. A volte le scelte sono più semplici e lineari di quanto non si possa immaginare”.

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