Nick Drake, 40 autori per ricordare il genio in un libro/cd

Nick Drake, 40 autori per ricordare il genio in un libro/cd
di Alessandra LUPO
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Giovedì 26 Settembre 2019, 18:29
Il suo fascino non smette di ammaliare e anche la sua storia, da fiore reciso un attimo prima di sbocciare del tutto. Almeno per il grande pubblico, che ironia della sorte ha imparato ad amarlo molti anni dopo la morte, avvenuta a soli 26 anni, nel 1976. Impossibile non capire che parliamo di Nick Drake, folk singer amatissimo ma per decenni noto a pochi eletti.
Grazie a un progetto che nasce da un sincero amore per Drake ma anche dalla volontà di restituire all'artista inglese parte di una narrazione negata, finalmente si torna dunque a parlare di lui e non per l'ennesimo accostamento a questo o quel songwriter dell'area Nu folk. Dopo il fortunato crowfunding, che ha riunito un accorato gruppo di estimatori dell'artista, ha infatti visto la luce Il delicato mondo di Nick Drake, un libro e un cd per omaggiare il grande cantautore inglese (1948-1976), attraverso i contributi originali di oltre quaranta autori (musicisti, scrittori, poeti e giornalisti) tra l'Italia, l'Inghilterra e gli stati Uniti.
Un'antologia tributo, curata da Roberto Molle, fatta di canzoni, poesie, racconti e memorie, in un progetto tra i primi nel suo genere in Italia, che questa sera alle 18 sarà presentato a Maglie, negli spazi dell'ex conceria Lamarque, nell'incontro organizzato dall'associazione Biblioteca di Sarajevo. Durante la serata sarà possibile incontrare e conoscere la sezione salentina degli autori e ascoltare dal vivo alcuni dei brani presenti nel disco. Inoltre, sarà possibile aderire alla campagna di crowdfunding facendo una donazione e prenotare la ricompensa: il libro e il cd de Il delicato mondo di Nick Drake.
Quella dell'esile cantore della Pink Moon fu una rivoluzione silenziosa durata soltanto quattro anni. Per decenni la sua arte è rimasta sottotraccia, materia per pochi iniziati, poi la tardiva consacrazione (erano gli anni 80 quando band come Cure e Rem lo elessero a punto di riferimento facendo dell'artista fragile e che in vita faticava a vendere qualche migliaio di copie una star dall'influenza pervasiva su numerose generazioni di cantautori, anche recentissimi.
Scrive nella prefazione del libro Roberto Molle: «Probabilmente sarà successo intorno alle prime ore dell'alba o un po' prima, il 25 novembre di 44 anni fa Nick se ne andava, forse senza averlo voluto veramente... ma chi lo sa. Quello che mi torna in mente quando penso a quella notte maledetta, sono i concerti brandeburghesi, il Mito di Sisifo e quella finestra nella sua stanza a forma di oblò. Segnali, simboli, tracce da interpretare? È pomeriggio inoltrato, fuori piove e lo scirocco alimenta il frusciare inquieto degli ulivi in agonia. A ben vedere c'è un po' dell'atmosfera di Pink moon e anche di quello spleen che può venire facile all'ascolto di Black eyed dog (Robin Frederick si rifiuta di ascoltarla per il dolore che le evoca). Poi mi rendo conto che Nick non se n'è andato mai veramente, è lì nella copertina di Five leave left, nelle poesie scritte da chi si è innamorato della sua musica, in chi cerca di rifare quei suoi accordi complicati e si emoziona quando riesce a intonare River man».
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