Primavera, niente diete choc: le nuove abitudini alimentari e i consigli della nutrizionalista e della chef

Primavera, niente diete choc: le nuove abitudini alimentari e i consigli della nutrizionalista e della chef
di Leda CESARI
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Giovedì 30 Marzo 2023, 18:16

Gli antichi romani lo sapevano: il mondo è iniziato in primavera, e il loro calendario si regolava di conseguenza. Così molti altri popoli, ancora oggi: e come negare d'altronde che l'arrivo improvviso di quello spleen che promette un certo non so che, di quel languore che invita alla luce e all'aria aperta, siano in un certo senso un invito al rinnovamento, a un nuovo inizio? È il periodo ideale per uscire dai rigori (e dagli eccessi) dell'inverno e rimettere in moto la "macchina": con calma e senza stress, però. Così Francesca Amatulli, biologa nutrizionista in quel di Noci: «In primavera, stagione del risveglio, bisogna recuperare, alleggerire l'infiammazione cronica dell'inverno, correggere le scelte alimentari sbagliate, idratarsi di più, ridurre il peso»: la nota dolente, anche perché dopo la primavera incombe la famigerata prova costume. Ma affamarsi non serve: «Diete drastiche? Assolutamente no. Attività fisica intensa? Sbagliato. La primavera è una stagione inadatta ai cambiamenti repentini, ma aiuta a recuperare energia. E allora sì a un regime alimentare bilanciato - fatto di frutta e verdura di stagione, cereali integrali, legumi freschi, pesce - sì al movimento moderato, magari all'aria aperta o passeggiando sulla sabbia, facendo il pieno di vitamina D e dando tanto spazio alle risate - che fanno dimagrire - al prendersi un po' meno sul serio, al lasciarsi scivolare un po' addosso le cose. Il corpo va alleggerito, non stressato».

Anche la tavola non domestica deve adeguarsi naturalmente al cambiamento incipiente: ma il gusto, assicura l'esperta, non ne risente. «Questa città è porta d'Oriente e crocevia di culture», racconta da Otranto Cristina Conte, signora dei fornelli del ristorante "L'altro Baffo", «e la sua cucina riflette influenze di Paesi lontani. A queste sfumature si aggiungono in questo periodo, nel nostro menu, le verdure a foglia verde, i profumi della macchia mediterranea, le spezie. E i colori: i piatti invernali - le zuppe, gli stufati, i bolliti con le loro cotture prolungate e i loro colori più spenti - lasciano il posto a tonalità più ricche e fresche a livello cromatico». E a pietanze più digeribili: «Zucchine, melanzane, gli ultimi broccoletti, la lattuga, la rucola, e poi il pesce azzurro che si riavvicina alla costa e che arricchisce di note salutistiche la cucina», aggiunge la chef otrantina. Anche i dessert subiscono un conseguente ridimensionamento calorico, ma non di piacevolezza: via gradualmente il cioccolato, «spazio alle spume, ai sorbetti e ai gelati, alla frutta lavorata in gel o in crema».

I consigli

Primavera chiama aria aperta, dessert chiama tazzina. «Sono convinta che darsi appuntamento finalmente all'aperto, davanti a un caffè, sia veramente uno dei modi migliori per festeggiare l'arrivo della nuova stagione, il desiderio di scrollarsi di dosso il grigiore invernale, e non solo quello». Così Chiara Montefrancesco, presidente di Valentino Caffè. «Una piccola benefica scossa che ci viene confermata anche dalla nostra rete di vendita nelle marine, dove si moltiplica la richiesta di personale formato e specializzato, ulteriore segnale di qualificazione dell'offerta e di voglia di rispondere alle esigenze di una clientela sempre più attenta alla qualità e al servizio». D'altra parte che cosa sono i Caffè, anche in letteratura, «se non luoghi dove incontrarsi per scambiare pensieri, idee, progetti, in modo divertente, piacevole, informale? Ecco, il fascino che le caffetterie esercitano su di noi spiega anche il successo che continuano a registrare i libri e le storie di Toshikazu Kawaguchi, dove nel titolo il caffè è sempre presente e si racconta l'avventura e la vita di persone che davanti a una tazza fumante, in luoghi segreti e misteriosi annunciati dall'aroma del caffè, trovano le risposte alle proprie domande. Per cui non c'è che augurare buona primavera, dandosi appuntamento all'aperto per un caffè, magari in ghiaccio o shakerato con quell'altra specialità che è il latte di mandorla».

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