BRUXELLES - "La tutela di tutti i lavoratori e l'incessante promozione dei loro diritti costituiscono principi di civiltà irrinunciabili per ogni Paese, e sono un obiettivo fondamentale nel processo di consolidamento della comune casa europea". Il monito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel 63mo anniversario della tragedia del Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio, quando l'8 agosto del 1956, 262 minatori, tra questi 136 di questi italiani, morirono intrappolati per un incendio, apre una riflessione sugli obiettivi del progetto europeo e della nuova legislatura che si sta per avviare. L'indicazione è chiara: occorre rafforzare i diritti sociali. "E' importante che le Istituzioni dell'Ue indichino, rapidamente, le iniziative che intendono portare avanti, scadenzate in un calendario preciso", entra nello specifico il ministro degli Esteri Enzo Moavero.
La lista di cose da fare per l'Esecutivo comunitario in arrivo è lunga. Solo per citare alcune misure: muoversi verso sistemi di assicurazione europei per gli infortuni e le morti sul lavoro; garantire il reale livellamento delle disuguaglianze di trattamento salariale e previdenziale, fra chi lavora in Paesi dell'Ue diversi, allineandosi alle regole migliori; offrire a tutti una protezione sociale adeguata e moderna. Un richiamo preciso, perché "le idee e le dichiarazioni d'intenti abbondano, ma di rado sono state concretizzate", incalza il capo della Farnesina, invitando ad un cambio di passo.
Intanto secondo gli ultimi dati Inail, in Italia le denunce per le morti sul lavoro nel primo semestre dell'anno, sono aumentate rispetto al passato: in tutto sono state 482, 13 in più rispetto allo stesso periodo del 2018 (+2,8%), un vero bollettino di guerra, con 13 casi in più al Centro, da 91 a 104, e 15 in più al Sud, da 87 a 102.