Il turismo va di corsa e cambia identità

La Basilica di Santa Croce
La Basilica di Santa Croce
di Rita DE BERNART
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Mercoledì 23 Marzo 2022, 13:53 - Ultimo aggiornamento: 15:53

Ripartenza, anno terzo. Il turismo pugliese è pronto per la primavera. E spiega le vele per la stagione estiva, a suon di clic. Letteralmente. Primo step, il 31 marzo: la fine dello stato di emergenza sarà la prima vera spinta. Questa volta, almeno così si era detto non più di un mese fa, si tratterà di una ripartenza definitiva. Ma adesso «non è facile parlare di vacanze con una guerra in corso, a pochi chilometri da noi, che ci coinvolge tutti, sia emotivamente che per le ricadute sull’economia generale». Gli imprenditori ne sono consapevoli.

La Puglia rinasce: è già primavera

La ripartenza dopo la lunga pandemia


I segnali per sperare in una ripresa tuttavia sono nei numeri e nelle statistiche. Nel 2020, il pesante calo generale delle presenze aveva messo in ginocchio il settore; il 2021 ha registrato nella Regione arrivi e incassi superiori al 2020, pur mantenendo la componente stagionale, vicini a quelli del 2019. Facile intuire, e sperare, che il trend continuerà a crescere. Ulteriore conferma arriva dal web e da Unioncamere. Il contatore delle preferenze online è in crescita costante: il trend delle ricerche svolte dagli italiani tramite Google, per le prossime vacanze in Puglia, mostra una crescita rispetto allo scorso anno; quelle tra inizio anno e metà febbraio sono più che raddoppiate, facendo prevedere una maggiore fiducia nei viaggi. Per la primavera ma soprattutto in estate: il mare, senza dubbio, resta ancora il principale incentivo. Sono questi i dati diffusi in una analisi, realizzata da Isnart per Unioncamere Puglia, per monitorare la domanda turistica nell’ambito delle attività del progetto “Fondo di perequazione 2019-2020 Sostegno del turismo”, volto proprio a sostenere le imprese per la ripartenza. E proprio il sostegno delle istituzioni risulterà ancora determinante per le aziende che dovranno traghettarsi verso il futuro. Lo tsunami della pandemia in due anni ha, sì, minato la salute delle imprese, ma anche capovolto le priorità; il rischio per il turismo, quando tutto sarà finito, è quello di ritrovarsi cristallizzato a certezze consolidate da decenni. La sfida vera allora potrebbe essere il dover affrontare i nuovi scenari, come il maggiore interesse alle relazioni umane e una propensione delle persone a collezionare ricordi e bei momenti più che ad acquistare prodotti.


Lecce, con il suo appeal legato al barocco e all’arte ha già intrapreso questa strada. Ricordo memorabile di un soggiorno leccese sarà la vista dal Campanile del Duomo. Con l’ascensore, realizzato con fondi propri dalla cooperativa Artwork, impegnata nella promozione e fruizione della Lecce sacra, i turisti potranno raggiungere il terzo livello del campanile e ammirare da una postazione privilegiata la piazza e la città. Lecce come Venezia insomma, dove grazie ad un intervento simile è possibile accedere nella torre campanaria di piazza San Marco a Venezia.

Le associazioni di categoria pronte alle sfide


Anche Confartigianato è al lavoro in ottica di rinnovate visioni e di una accoglienza accessibile che metta al centro le persone. Procede infatti il lavoro per la promozione de “Le vie dell’artigianato – Percorsi accoglienti”, con l’attivazione di corsi di formazione per la promozione del turismo esperenziale e per la fruizione di botteghe e laboratori anche per persone con disabilità. Inoltre, in collaborazione con il Comune, saranno avviati anche dei percorsi di l’accessibilità con operatori e guide turistiche. «Siamo convinti - afferma il presidente di Confartigianato Lecce, Luigi Derniolo – che il turismo ormai non è solo visitare una chiesa o andare al mare, ma vuol dire fare esperienze per conoscere a fondo il territorio. Gli artigiani sono il valore aggiunto di questa nuova forma di turismo esperienziale. Il visitatore vuole diventare protagonista del suo viaggio, facendo esperienze e mettendosi in gioco».

Gli imprenditori sono pronti alle sfide, pur con un occhio attento ai bilanci aziendali e alle difficoltà delle famiglie. «Non è proprio facilissimo essere ottimisti – dice Marina Lalli presidente nazionale di Federturismo - fino a prima dell’invasione la ripartenza era quasi certa, sapevamo che non ci sarebbero stati ancora gli asiatici ma ora invece sono a rischio anche molti europei e americani. Per loro, che ragionano in ottica di viaggio europeo, l’Europa è in guerra. Ma c’è anche da dire che in Puglia la maggior parte dei flussi turistici sono europei; possiamo dunque ancora sperare in timido ritorno di questi viaggiatori. L’estate siamo certi andrà bene ma per quanto riguarda la Pasqua bisogna aspettare perché le prenotazioni saranno soprattutto last minute».

La presenza dei turisti


Le abitudini sono cambiate. Anche gli stranieri tendono a non prenotare in largo anticipo. “Ora come ora - spiega Giovanni Serafino, presidente della sezione turismo di Confindustria Lecce - c’è una frenata nelle prenotazioni, soprattutto degli stranieri. Ci auguriamo che, così come si prevedeva in base agli elementi di un mese fa, si possa fare un buon ponte di Pasqua e soprattutto una buona estate, considerato che già ci sono numerose prenotazioni. Anche se è evidente che i rincari stanno minando la capacità di spesa delle famiglie».
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