Capitan Lucioni: «Un gruppo speciale. Che soddisfazione»

L’entusiasmo della squadra: «Abbiamo lavorato tanto. È un’emozione indimenticabile»

Capitan Lucioni: «Un gruppo speciale. Che soddisfazione»
di Tonio DE GIORGI
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Sabato 7 Maggio 2022, 11:26 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 19:02

Il capitano Fabio Lucioni è l’emblema di questo Lecce. Lavoro, sacrificio, sudore. E poi la gioia di riprendersi la Serie A, quel traguardo mancato solo un anno fa quando la squadra giallorossa uscì di scena in semifinale, contro il Venezia. Un’impresa fatta davanti a 27 mila spettatori. Un cammino iniziato con zero tifosi sugli spalti a causa della pandemia.

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«Passare da zero tifosi a trentamila nel giro di un anno e mezzo è qualcosa di eccezionale, ma io credo che questa vittoria sia lo specchio di un gruppo speciale, pazzesco. Che si è dedicato a 360 gradi al lavoro. Non si è mai tirato indietro davanti alla fatica, a quelli che erano i dettami dell’allenatore. E quando è così, non dico che sia facile vincere, ma ti agevola molto il compito».

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Dopo un solo anno Majer ha spedito il pallone promozione in quella porta dove non entrò il rigore di Mancosu. «Abbiamo dimostrato che proprio così brocchi non eravamo – aggiunge -, una piccola soddisfazione questa e di aver vinto quando nessuno ci credeva. E oggi ha un gusto migliore». E per il capitano è la seconda promozione con la maglia del Lecce. 

 

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L’esterno d’attacco, Francesco Di Mariano, autore di 5 reti in stagione, nella sfida contro il Pordenone è stato decisivo con l’assist fornito per il gol della vittoria siglato dallo sloveno Majer. «Sono orgoglioso di aver vinto questo campionato con il Lecce, nella città in cui sono nato calcisticamente dopo i primi passi mossi nella mia Palermo. Proprio per questo motivo questa vittoria per me ha un gusto particolare, sono tornato ad inizio stagione con il fermo proposito di contribuire alla promozione in serie A e dopo un campionato lungo e difficile ci sono riuscito insieme con i miei compagni. È stata una bellissima cavalcata e alla fine abbiamo vinto con merito, tra l’altro da primi in classifica. È stato meraviglioso sollevare il trofeo al cielo davanti a circa 30mila tifosi giallorossi. Una serata indimenticabile che porterò sempre nel mio cuore».

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Anche per l’attaccante Antonino Ragusa resterà una serata indimenticabile. Lui, arrivato a gennaio dal Verona. «Pubblico spettacolare», ha dichiarato l’attaccante messinese. E poi Alessandro Tuia, un altro giocatore arrivato da Benevento. «Credo sia stato uno dei campionati più equilibrati e difficili degli ultimi vent’anni», dichiara. «Potevamo chiuderlo a Vicenza, ma chiudere oggi è stato ancora più bello. La partita decisiva? Non credo ce ne sia stata una. Il segreto è stata la nostra costanza. Non si poteva chiedere di più. L’unione dentro e fuori dal campo credo sia stato il segreto della nostra impresa. Contro il Pordenone si è sofferto, ma alla fine è stata una gioia indescrivibile».

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