Hjulmand, piedi fatati e sguardo di ghiaccio. Ecco chi è

È stato insostituibile, una sola gara saltata. Su di lui gli occhi di Inter e Juve

Hjulmand, piedi fatati e sguardo di ghiaccio. Ecco chi è
di Giuseppe ANDRIANI
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Domenica 8 Maggio 2022, 10:35 - Ultimo aggiornamento: 19:50

Quanto vale Morten Hjulmand? E Corvino, la notte della festa nella pancia del Via del Mare, ride. Non risponde. Vale una Serie A, se si guarda il campo. Vale svariati milioni di euro se si pensa che l’Inter ci avrebbe fatto un pensierino e che persino la Juventus è chiacchierata. Per la cronaca, a gennaio il Toro chiese informazioni. La risposta? Venti milioni di euro.

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Chi è Hjulmand

Perché Hjulmand in quel momento non doveva muoversi. Classe 1999, sguardo di ghiaccio. Nella festa di Piazza Mazzini, con il pullman scoperto, è stata la rivelazione, un po’ come in campo nell’anno e mezzo passato in Salento. Rivelazione sul pullman, applausi quando ha stappato una bottiglia di spumante e ha bevuto a goccia. Si è lasciato andare, il ragazzo sempre composto e dall’aspetto freddo, un po’ come le sue origini danesi. 
Ha dovuto farsi largo. Quando arrivò a gennaio 2021 c’era Tachtsidis, poi scalzato. Quest’anno c’era Blin e lui sembrava destinato a fare la mezzala. L’esperimento del doppio play, con negli occhi Jorginho-Verratti in Nazionale, è naufragato dopo poco per essere riproposto nella parte finale del campionato, però col francese spostato nel ruolo di mezzala.

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Ha giocato 37 partite su 38, ha saltato soltanto quella in casa contro il Benevento, per squalifica. E quando è stato a disposizione, Baroni lo ha sempre utilizzato da titolare, tranne che nella partita in casa contro il Cosenza. In tutto ha vestito la maglia giallorossa 59 volte, protagonista, rivelazione fino a un certo punto, star e soprattutto bimbo prodigio. Il ragazzo visto a Lecce in questi mesi ha tutto per arrivare al top del calcio europeo. Sarà anche per questo che Corvino sogghigna quando gli viene chiesto il vero valore. Adesso, probabilmente, diventerà uno dei tormentoni di mercato dell’estate. Ma c’è tempo. Ha cantato, ha saltato, si è goduto la festa. La sera prima della partita un giro con la propria ragazza in Piazza Sant’Oronzo, schivo un po’ come al solito, ma senza mai negare un sorriso. Hjulmand è questo, parla con i piedi. E ha capito un’altra cosa con questo meraviglioso campionato: lui deve giocare davanti alla difesa da play, perché in quel ruolo è stato il più forte della Serie B e chissà che non avrebbe potuto ambire a qualcosa di importante anche in A. Per parlare di futuro e di quel che sarà c’è tempo, tanto tempo. Questo è solo il momento di godersela. Uno scatto: Lecce-Pisa, porta 15, post-partita. Un tifoso gli dice: «Morten, non andare all’Inter». Ride. La miglior risposta è sempre la stessa: il sorriso.
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