Spiagge e fondali liberati è la rivoluzione plastic free

Spiagge e fondali liberati è la rivoluzione plastic free
di Alessandra LEZZI
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Giovedì 26 Marzo 2020, 15:22 - Ultimo aggiornamento: 16:43
La rivoluzione pugliese contro l'utilizzo della plastica prende il via con l'ordinanza balneare 2019. Prima in Italia, la Regione, nell'annuale atto di indirizzo della stagione turistica e per l'utilizzo delle concessioni demaniali marittime, impone a tutti gli stabilimenti e financo ai fruitori delle spiagge libere da nord a sud di Puglia l'uso di stoviglie in cellulosa biodegradabile e sacchetti di carta. Al più, contenitori lavabili e riutilizzabili. Una scelta basata sui dati Ispra che parlano di un inquinamento sulle spiagge italiane che ha raggiunto valori impressionanti: 770 oggetti ogni cento metri e, sui fondali, circa 100 oggetti ogni chilometro quadrato.
Rifiuti e micro rifiuti che galleggiano nelle acqua nazionali sono circa 28 miliardi. L'80 per cento è plastica. Il divieto di utilizzo della plastica monouso tra gli Stati membri dell'Unione Europea entrerà in vigore il 2 luglio del 2021. Il Ministero dell'Ambiente italiano anticipa i tempi con l'eliminazione, a ottobre 2018, delle bottigliette di plastica dai propri uffici e invita tutti a fare altrettanto. Un anno dopo, i dati non sono un successone: sul portale si parla di circa 250 adesioni in tutta Italia tra enti locali, università, multinazionali, piccole aziende e istituti scolastici. Diverso il percorso per la Regione Puglia, che fa da apripista. E se da un lato è costretta a difendere quell'ordinanza prima davanti al Tar e poi al Consiglio di Stato (uscendone vincitrice con la giustizia capitolina), dall'altro raccoglie plausi da più parti, persino dai titolari degli stabilimenti balneari, i quali si estraniano dalle vicende giudiziarie del provvedimento e si adeguano alla novità. Anche amministrazioni pubbliche e luoghi di formazione non si tirano indietro. Le Isole Tremiti sono il primo comune a vietare l'uso della plastica a favore del biodegradabile, subito dopo l'ordinanza. Poi, a giugno, Martina Franca con una delibera elimina la plastica dai distributori automatici nelle scuole e in comune, dove installa erogatori di acqua naturale e distribuisce borracce.
In breve tempo si adeguano anche località turistiche quali Gallipoli, Otranto, Ostuni e Santa Maria di Leuca. Diventa plastic free pure Roseto Valfortore, in Capitanata, e la stessa Università di Foggia. Ruvo di Puglia, l'estate scorsa, mette sul tavolo 10mila euro per l'organizzazione di cinque eventi estivi culturali in versione plastic free. Canosa installa fontanine d'acqua e distribuisce posate e borracce nelle scuole. Stessa cosa anche una scuola privata di Taranto, la Abc English School. Nella città dei due Mari, con largo anticipo, si mobilita anche il Comune: bandite per ordinanza stoviglie e bottigliette monouso dagli edifici pubblici, dalle mense e dalle scuole. A gennaio di quest'anno, il comune di Vieste va oltre: firma un'ordinanza che vieta persino la vendita di plastica monouso sull'intero territorio comunale. Da febbraio, una campagna di sensibilizzazione, a Brindisi, ha coinvolto 30 plessi scolastici e più di 4mila alunni: locandine, videomessaggio e naturalmente distribuzione di borracce. E poi ci sono le iniziative che vedono dalla stessa parte, sulle stesse barche, Legambiente e i pescatori, con l'obiettivo più difficile e importante di tutti: la pulizia dei nostri fondali che raccontano spesso l'inciviltà che a tratti ci caratterizza.
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