L'intervista/Loredana Capone: «Programmazione e bellezza. Sono queste le armi vincenti»

L'intervista/Loredana Capone: «Programmazione e bellezza. Sono queste le armi vincenti»
di Ilaria MARINACI
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Giovedì 19 Marzo 2020, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 19:48
Assessore Loredana Capone, la Puglia si dota di infrastrutture culturali. Che effetti dà questa strategia? 

«Abbiamo provato a mettere in campo misure che potessero favorire un ecosistema fertile, dando alle nostre comunità la forza e la tranquillità per investire e valorizzare i beni e le persone. Nasce da qui l’esigenza di legare la cultura al turismo, di dotare quasi ogni città di Puglia di una biblioteca, un luogo fresco, vitale, in cui andare la sera e la domenica, dove studiare e incontrarsi, guardare uno spettacolo o una mostra. Così abbiamo investito 120 milioni di euro per 123 nuove Community Library. E alla base di tutto un unico grande motto: non più un euro per il restauro senza un progetto di fruizione. Alla misura per le biblioteche si è aggiunto il bando Attrattori Culturali e, in ultimo, con 35 milioni di euro Radici e Ali».

Quanto è importante fare rete?

«Abbiamo messo in campo uno sforzo notevole per recuperare personale e attività dei nostri Poli bibliomuseali e metterli in rete, dopo il passaggio di funzioni alle Regioni a seguito del riordino delle Province. “Fare rete” per noi è un must. Per questo abbiamo chiesto ai direttori e ai funzionari di misurarsi su progetti comuni. In pochissimo tempo abbiamo aumentato gli occupati nell’industria culturale: dal 2014 al 2018 siamo passati da 50mila a 60mila unità e le nostre imprese sono diventate sempre più solide. Abbiamo fatto una grande iniezione di risorse alle attività della musica, del teatro, del cinema, con un bandone triennale e avvisi annuali che hanno dato ossigeno a un mondo che nel 2015 temeva la crisi più nera».

La Puglia è un brand internazionale. Con quali ulteriori prospettive di crescita per il turismo?

«È cresciuto il tasso di internazionalizzazione passando dal 21% del 2015 al 28% e nel 2019 l’incoming dall’estero in Puglia ha segnato +12% e ha riguardato soprattutto le stagioni autunnali e primaverili. La Puglia è una comunità accogliente ed è sempre più facilmente raggiungibile, grazie al grande sviluppo di collegamenti aerei. A tre anni dall’approvazione del Piano strategico Puglia 365, abbiamo già raggiunto risultati che avevamo stimato al 2025: 52mila aziende, 135mila addetti, un valore aggiunto di 9 miliardi di euro. Ora ci aspettano battaglie importanti: maggiore trasparenza per evitare nero e sommerso e col codice identificativo stiamo provando ad aiutare il sistema».

Quanto ha inciso il fatto che la Puglia oggi sia un set cinematografico?

«Il cinema ha avuto un’importanza rilevante nello sviluppo anche turistico. In dieci anni di attività della Fondazione Apulia Film Commission, abbiamo ospitato produzioni nazionali e internazionali, grandi attori, autori, premi Oscar. Le bellezze della Puglia, le nostre maestranze, gli strumenti regionali messi in campo, insieme all’inimitabile luce tanto amata dai registi e dai direttori di fotografia, hanno fatto sì che il nostro territorio diventasse “friendly” per la settima arte. E poi la bellissima novità di Lecce: il primo triennio del corso di Conservazione e Management del patrimonio audiovisivo della sede distaccata della Scuola nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia».
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