Da ulivi, vite e tabacco all'economia digitale: una presenza costante

Da ulivi, vite e tabacco all'economia digitale: una presenza costante
di Pierangelo TEMPESTA
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Lunedì 28 Novembre 2022, 13:51 - Ultimo aggiornamento: 14:23

In principio fu la Società di Agricoltura, che nei primi decenni dell'Ottocento fece uscire dal guscio di un commercio poco competitivo le produzioni salentine e fondò le basi per lo sviluppo di nuove colture da affiancare a quella dell'olivo, ponendo l'attenzione anche sulle esportazioni verso l'estero. Da allora la storia ultracentenaria della Camera di Commercio di Lecce corre parallela a quelle delle imprese salentine, accompagnando le aziende nel loro percorso di crescita e di sviluppo.

L'agricoltura


Era il 1810, e la Società di Agricoltura, poi denominata Società Economica (la cui nascita si deve a Gioacchino Murat), giunse appena in tempo per risollevare una Terra d'Otranto immobile, incolta per oltre un terzo della sua estensione, scarsamente popolata e con un'agricoltura ancora primordiale. L'agricoltura, massima risorsa economica della Terra d'Otranto, veniva praticata con notevoli difficoltà, per ragioni essenzialmente riconducibili alla morfologia naturale del territorio e alla carenza di capitali di esercizio. Venivano utilizzati attrezzi da lavoro non più in linea con i tempi e poco funzionali. Notevole, dunque, fu l'impegno della Società Economica in favore dell'agricoltura, in particolare dell'olivicoltura ma senza tralasciare i cereali e la vite. Quest'ultima, in particolare, si impose al pari dell'ulivo contestualmente alla crisi della cerealicoltura. Importanti anche gli sforzi per sostenere la produzione di tabacco (era famoso, a quei tempi, il tabacco chiamato leccese): la Terra d'Otranto ne produceva il 24 per cento del totale del regno. Non mancarono neppure le sperimentazioni in altre colture (come quella del cotone), l'introduzione di tecnologie più avanzate e i tentativi di acclimatare piante industriali a più alto reddito. La Società Economica stabilì anche proficui rapporti internazionali: la provincia salentina partecipò alle esposizioni di Londra, Parigi e in Svizzera, uscendo finalmente dai confini entro i quali era stata relegata fino a quel momento.

Un tempo era Terra d'Otranto


Bisogna arrivare al 1862 per assistere all'istituzione, da parte del Senato, delle Camere di Commercio quasi così come le conosciamo oggi. Quella di Terra d'Otranto venne ufficialmente aperta il 3 gennaio 1863, con una cerimonia tenuta presso una delle sale del Tribunale alla presenza di nove degli undici membri e del prefetto della provincia. Tre giorni dopo venne eletto il primo presidente, Giuseppe Stajano, affiancato dal vicepresidente Giacomo Idone, dal segretario Leonida Flascassovitti e dal cassiere Francesco Chillino. La prima sede fu il piano nobile del Palazzo dei Gesuiti, dove la Camera rimase fino al 1888.
Furono anni caratterizzati da incertezze, da lavori attenti ma irregolari e da diversi cambi ai vertici. Nel biennio 1888-1890 gli uffici vennero trasferiti in via Idomeneo e poi nella prima sede di proprietà, in via Palmieri. Nel 1951 ci fu il trasferimento definitivo nella sede attuale di viale Gallipoli. Trascorsero decenni di grandi cambiamenti, anche nella denominazione delle Camere, che con la riforma del 1910 assunsero il nome di Camere di Commercio e Industria e videro affidarsi il compito di istituire i registri delle ditte, con l'obbligo di registrare le denunce di costituzione, modifica e cessazione delle aziende del proprio distretto. Nella Terra d'Otranto, l'evoluzione della vita politica e sociale portò all'istituzione della nuova provincia jonica e, nel 1924, alla nascita della Camera di Commercio dello Jonio, con sede a Taranto. La prima azienda ad essere iscritta al registro fu la ditta Pizzolante Leuzzi Giuseppe di Ruffano, come testimonia l'archivio storico della Camera. Arrivò poi il fascismo, che modificò radicalmente la struttura delle Camere. Nacquero così i Consigli provinciali dell'economia. A Lecce fu nominato il commissario straordinario Francesco Zaccaria Pesce, che assunse i provvedimenti necessari alla costituzione del Consiglio provinciale, istituito ufficialmente il 17 giugno 1928. Solo nel 1966 le Camere assunsero l'attuale denominazione di Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura.
Una storia lunga più di 160 anni, dunque, durante i quali la Camera di Commercio di Lecce ha accompagnato l'economia salentina aiutandola a sostenere il mercato e i suoi attrattori economici e sociali. Una storia con solide radici nel passato ma con lo sguardo puntato sempre al futuro e all'innovazione, che ha visto l'ideazione e la creazione, parallelamente alle attività istituzionali proprie della Camera, di iniziative come il MultiLab, il laboratorio chimico-merceologico nato nel 1990 come supporto alle imprese salentine per il miglioramento della qualità dei prodotti e dei processi produttivi, o come l'Assri, l'Azienda per i servizi reali alle imprese, che dal 1994 offre assistenza alle aziende della provincia nell'ambito dell'internazionalizzazione, della creazione d'impresa, della formazione e del turismo, o ancora come lo Sportello unificato per le imprese, che dal 2009 è ospitato nella nuova sede camerale, accanto a quella istituzionale.
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