Lapo Elkann, notte di droga e autoerotismo. Ricattato da un cameriere: «Pagami o vendo il filmato»

Lapo Elkann, notte di droga e autoerotismo. Ricattato da un cameriere: «Pagami o vendo il filmato»
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Sabato 6 Dicembre 2014, 11:44 - Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 13:52

Un giovane cameriere è stato arrestato nei giorni scorsi a Milano con le accuse di estorsione e tentata estorsione per aver ricattato Lapo Elkann con un video che avrebbe ripreso il rampollo della famiglia Agnelli a casa dell'uomo nel corso di un pomeriggio trascorso, a detta dello stesso giovane, tra «droga e autoerotismo».

La notizia è stata pubblicata oggi da "Il Giorno" ed è stata confermata in ambienti giudiziari. Il cameriere, che ieri è stato interrogato dal gip di Milano Stefania Pepe, ha raccontato di aver incontrato, lo scorso aprile, Lapo Elkann «seminudo» fuori da un locale di Milano e di averlo accompagnato a casa sua.

Nell'appartamento, in zona Niguarda, il fratello del cameriere avrebbe girato il video utilizzato per il ricatto. Nel luglio scorso, poi, il cameriere si sarebbe fatto consegnare 30mila euro da Lapo Elkann, attraverso il suo maggiordomo, consegnando in cambio il cellulare con il quale erano state girate le immagini. Nelle scorse settimane, poi, l'uomo avrebbe chiesto altri 90mila euro.

All'appuntamento all'Hotel Four Seasons di Milano, però, sono arrivati anche gli investigatori, coordinati dal pm Giancarla Serafini, che hanno arrestato in flagranza il giovane.

Lapo Elkann, infatti, dopo il secondo tentativo di ricatto, aveva presentato una denuncia in Procura. Oggi il gip dovrebbe decidere se convalidare l'arresto e disporre o meno la custodia cautelare in carcere a carico del cameriere, difeso dall'avvocato Antonio Nebuloni.

Deve restare in carcere con le accuse di estorsione e tentata estorsione il cameriere di 31 anni, E. B. Lo ha deciso il gip di Milano Stefania Pepe, che accogliendo la richiesta del pm Giancarla Serafini ha convalidato l'arresto in flagranza e disposto la custodia cautelare in carcere. Ieri l'uomo, difeso dall'avvocato Antonio Nebuloni, è stato interrogato dal giudice nel carcere milanese di San Vittore. Da quanto si è saputo, il cameriere ha spiegato che, dopo aver incontrato fuori da un locale di Milano Lapo Elkann «seminudo» un pomeriggio dello scorso aprile e dopo averlo accompagnato a casa sua assieme al fratello (indagato), sarebbe stato lo stesso Lapo a tirare fuori della cocaina che aveva portato con sè. E poi il fratello del giovane con un telefono cellulare avrebbe girato di nascosto delle immagini di quel pomeriggio. Lapo Elkann, invece, nella sua denuncia presentata in Procura avrebbe spiegato, da quanto si è saputo, che la droga era già in quella casa. Il rampollo della famiglia Agnelli avrebbe poi fatto avere al cameriere un pallone con gli autografi dei calciatori della Juventus, ma l'uomo non si sarebbe accontentato e avrebbe cominciato a chiedere soldi e a ricattarlo.

Dopo aver ottenuto 30mila euro con tanto di scrittura privata, lo scorso luglio, con i soldi consegnati dal maggiordomo di Lapo in un albergo in zona Loreto (l'arrestato consegnò il cellulare, ma si sarebbe tenuto una copia del video), il cameriere, stando alla sua versione, avrebbe incontrato il 'paparazzo' Fabrizio Pensa, detto 'Bicio', ex collaboratore di Fabrizio Corona e coinvolto ai tempi nell'inchiesta cosiddetta 'Vallettopoli'. E Pensa gli avrebbe detto che con quel video poteva fare molti più soldi. Sempre stando al suo racconto, il giovane avrebbe provato a piazzare quelle immagini contattando prima 'Novella 2000' e poi anche Alfonso Signorini, direttore di 'Chi', con il quale avrebbe anche fissato un appuntamento a Roma, ma Signorini poi avrebbe preso tempo e l'incontro sarebbe saltato. Poi, però, stando sempre alla sua versione, Lapo Elkann lo avrebbe contattato e il cameriere, che sperava di ottenere 350mila euro, si sarebbe accordato alla fine con lui per avere 90mila euro da consegnare all'Hotel Four Season, martedì scorso. Lapo, però, aveva nel frattempo presentato denuncia in Procura e proprio dalla denuncia è scaturito l'arresto in flagranza nell'albergo dove il cameriere si aspettava di trovare i soldi.

Sono «circostanze manifestamente false e non vere, quale il fantasioso accostamento a 'stati di droga e autoerotismo'» quelle attribuite dall'arrestato a Lapo Elkann «nell'evidente tentativo di oscurare le sue accertate responsabilità». Lo afferma all'ANSA l'avvocato Giovannandrea Anfora, legale di Lapo Elkann.

Già coinvolto in altri due casi Lapo Elkann è stato in passato coinvolto in altri due episodi con al centro presunti tentativi di ricatto.

Il primo risale al 2005 quando, dopo l'ormai famosa notte dell'overdose del rampollo di casa Agnelli, il 're dei paparazzì Fabrizio Corona, secondo la ricostruzione fatta all'epoca dalla Procura di Milano, avrebbe cercato di estorcere 200mila euro ai vertici Fiat per non divulgare un'intervista con il transessuale che era in compagnia di Lapo quella notte. Per questa accusa, però, Corona, condannato per altri episodi a un anno e 5 mesi nell'inchiesta milanese sui presunti foto-ricatti, è stato assolto «perchè il fatto non sussiste».

Inoltre, in un'altra indagine della Procura di Milano era emerso nel 2010 che Lapo sarebbe stato vittima di un altro presunto foto-ricatto da 300mila euro relativo ad alcuni presunti 'scattì compromettenti.