Zombie al Teatro Olimpico, Max Paiella e Marco Presta ospiti di Leggo

Max Paiella e Marco Presta a Leggo
Max Paiella e Marco Presta a Leggo
di Claudia Faggioni
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Mercoledì 29 Marzo 2017, 08:57 - Ultimo aggiornamento: 08:59

Max Paiella e Marco Presta ospiti a Leggo per presentare il nuovo spettacolo Zombie, scritto da Presta con Fabio Toncelli (che firma anche la regia) e in scena dal 31 marzo al 9 aprile al Teatro Olimpico di Roma. «È uno spettacolo che rappresenta il paese - afferma Presta - Zombie ci è sembrata una metafora calzante. Sarà tragicamente divertente: ci saranno canzoni e sketch, una serie di mascalzonate che dovrebbero in qualche modo raccontarci perché il paese è in mano agli zombie. Basta vedere i presidenti del Consiglio che si sono alternati in questi ultimi anni, definirli viventi mi sembra azzardato. Il più vivace era Prodi».
 

 


Zombie in politica, nello sport, nel mondo della musica e della tv: «Siamo un po' legati all'idea dei mostri di Monicelliana memoria e quindi abbiamo deciso di portare in scena i veri mostri italiani di adesso», spiega Paiella. «Sono i personaggi che funzionano meglio, i più riconoscibili. Spesso la novità non ha una riconoscibilità così piena». 
«Lo zombie è come la peperonata, si ripropone e si riproporrà sempre», continua Presta. «È protagonista della nostra vita e noi cerchiamo di segnalare al pubblico che forse dietro a tutto questo potrebbe esserci un pericolo. Il più zombie di tutti? A me affascina il senatore Razzi, è fuori dalla realtà proprio come gli zombie, abbraccia i dittatori, bacia i serial killer Nel mondo della musica l'esempio migliore sono i Pooh: ormai si ritirano da dodici anni, e ritirandosi acquisiscono inspiegabilmente pezzi nuovi. Sono diventati come il gruppo misto, chiunque può entrarci».

Paiella e Presta saranno accompagnati al piano dal Maestro Attilio Di Giovanni, mentre la regia video è di Claudio Piccolotto, le scenografie di Carlo Ficini e i costumi di Maria Freitas. «All'interno dello spettacolo saranno prospettate delle ipotesi - ha aggiunto Presta - per esempio, cosa accadrebbe oggi se Shakespeare sottoponesse una delle sue opere ad un funzionario televisivo? Noi abbiamo sviluppato questa ipotesi e il risultato è agghiacciante. I mostri, però, sono anche le ultime brave persone rimaste: da un mostro non ti aspetti fregature».

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