Pronte le prime 'gambe bioniche' per tornare
a camminare: "Primi test su undici volontari"

Pronte le prime 'gambe bioniche' per tornare a camminare: "Primi test su undici volontari"
di Mario Fabbroni
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Lunedì 16 Marzo 2015, 11:37 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 08:24
ROMA - I pazienti potranno tornare a camminare, anche se le loro gambe sono state amputate. Non è un miracolo, quanto il risultato concreto di un progetto scientifico rivoluzionario: quello delle ”gambe bioniche” (ovvero ”Cyberlegs”, più precisamente ”The CYBERnetic LowEr-Limb CoGnitive Ortho-prosthesis”) appena concluso e finanziato dalla Commissione Ue con fondi per 2.5 milioni di euro, suddivisi tra cinque istituzioni riunite in consorzio, che vengono coordinate dall’Italia grazie all'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Undici i volontari (cui sono stati amputati entrambi gli arti al di sopra del ginocchio) che hanno provato le nuove gambe, che nessuno si azzardi a chiamare protesi.





Piuttosto è stata messa a punto un'ortesi bilaterale di bacino (un sofisticato tutore), robotizzata e capace di assistere il movimento, che permette di flettere e di estendere l'anca riducendo al massimo il rischio di cadute e imprimendo ai movimenti la regolarità di una falcata ritmica e sicura.



L’avanzatissimo dispositivo, che appare contenuto in una sorta di zainetto, è stato progettato per essere ergonomico e quindi adattarsi alla schiena senza alterarne la postura. «Grazie ad un meccanismo che segue la naturale biomeccanica dell’anca - spiega il coordinatore del progetto, Nicola Vitiello. che ha lavorato in questi mesi presso la Fondazione Don Gnocchi di Firenze - si torna a camminare in maniera naturale. Il dispositivo agisce attraverso batterie con un'autonomia di tre ore e permette agli amputati di camminare tanto all'interno quanto all’esterno».

«Stanno aumentando le persone anziane amputate e per loro poter lasciare stampelle e sedie a rotelle è un grande successo», dice Maria Chiara Carrozza, fondatrice e coordinatrice del progetto fino al 2013, anno della nomina a ministro per l'Istruzione, Università e Ricerca.



Se il progetto di gambe bioniche troverà partner industriali adeguati, il dispositivo potrebbe essere in commercio nel giro di 2-3 anni - prevede infine Nicola Vitiello -. I risultati ottenuti suggeriscono un’ulteriore ingegnerizzazione per ridurne ancora gli ingombri ed il peso, migliorando così il comfort per la persona amputata».