Boom dell'e-commerce durante il lockdown, nel 2020 crescerà del 55%

Boom dell'e-commerce durante il lockdown, nel 2020 crescerà del 55%
Boom dell'e-commerce durante il lockdown, nel 2020 crescerà del 55%
di Paolo Travisi
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Giovedì 7 Maggio 2020, 17:13 - Ultimo aggiornamento: 17:14
L'emergenza Coronavirus ha spinto, per necessità lavorative e sociali, verso la digitalizzazione di milioni di italiani. E non solo per comunicare, ma anche per fare acquisti. Secondo i dati diffusi da Netcomm, dall'inizio dell'anno ammontano a 2 milioni i nuovi consumatori online nel nostro paese, ma per comprendere il fenomeno basti pensare che da quando è scattata l'emergenza, dunque durante il lockdown, sono 1,3 milioni gli italiani che hanno praticato l'e-commerce. 

Per avere un paragone ulteriore, negli stessi mesi dell'anno precedente, il 2019, si registravano 700 mila nuovi consumatori digitali. Un trend che in pochi mesi ha consentito di compiere un passo in avanti di 10 anni, anzi "salto evolutivo" è il termine usato da Roberto Liscia, presidente di Netcomm, secondo il quale "le abitudini di acquisto e i comportamenti dei consumatori italiani si sono spostati a favore dell’e-commerce, che ha garantito continuità di servizio per numerose attività e per i cittadini”.

Ed a beneficiare di questa piccola rivoluzione, non sono stati solo i grandi colossi, ma anche le piccole imprese, le attività commerciali di quartiere, come chi lavora nella ristorazione o presta servizi a domicilio. Infatti se nel 2019 gli italiani avvezzi all'e-commerce erano 27 milioni, oggi se ne contano 29. Ed è molto probabile che nel corso della Fase 2, i numeri saliranno ancora, grazie a quello che tecnicamente viene definito il "proximity commerce",
cioè i piccoli negozi di quartiere che per distribuire i loro prodotti hanno usato il veicolo pubblicitario dei social, e preso ordini su Whatsapp. Un vero e proprio boom, pari al + 349%, per la modalità click&collect, ovvero la possibilità di ordinare online un prodotto e di ritirarlo direttamente in negozio. «E ci aspettiamo che diventerà un’abitudine sempre più consolidata, poiché consente flessibilità, adattamento alle esigenze di mobilità e distanziamento sociale” commenta ancora Liscia.

Se infatti i consumi nei mesi di marzo ed aprile sono crollati, a causa della chiusura di molte aziende e dell'isolamento domestico, per l'e-commerce l'inversione di tendenza è considerevole: si stima che entro il 2020 la crescita raggiungerà un +55% su scala globale. Ma non sono solo i settori del food e dell'agroalimentare ad aver aumentato il loro volume di affari, ma anche la vendita di prodotti per gli animali (+154%), per la cura della casa (+126%) e della persona (+93%).

 
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