Maturità 2015, per gli studenti italiani la storia si ferma al 1945

Maturità 2015, per gli studenti italiani la storia si ferma al 1945
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Domenica 17 Maggio 2015, 20:46 - Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 15:14
I maturandi 2015 non sono nelle condizioni di poter scegliere la traccia storica alla prima prova della maturità. Negli ultimi quindici anni, il saggio storico della prima prova ha chiesto ai ragazzi di fare i conti con argomenti inserenti a fatti accaduti negli ultimi anni del Novecento.

Aldo Moro, Gandhi, Kennedy e Giovanni Paolo II sono stati solo alcuni dei grandi protagonisti scelti dal Miur per le tracce storiche delle prime prove degli ultimi anni. Peccato che gran parte dei ragazzi che dovrà sostenere gli esami 2015 ne saprà davvero pochissimo. Lo ha confessato il 35% dei maturandi che, a metà maggio, non è andato oltre lo studio della letteratura contestuale al periodo tra le due guerre mondiali. E non va meglio per il 43% degli studenti che in Storia afferma di non essere arrivato oltre la Seconda guerra mondiale. Ecco perché il 39% dei maturandi dice di non essere incline a scegliere la traccia storica all’esame. Per lui gli argomenti trattati sono troppo difficili, per un altro 8% addirittura fuori programma. E proprio per questo e un po’ per passione, il 48% degli studenti afferma di studiare da solo la Storia che non si fa a scuola. È quanto emerso da un’indagine di Skuola.net su un campione di 1500 studenti alle prese con l’esame di maturità 2015.



La fine della seconda guerra mondiale coinciderà con quella della scuola per molti maturandi. Il 43% ha raccontato a Skuola.net di essere molto indietro con i programmi di Storia. La percentuale si compone da un 25% che forse riuscirà a sapere come finirà il secondo conflitto mondiale, visto che dice di averlo quasi terminato, un 13% che invece non lo ha ancora iniziato e un 5% che addirittura è fermo alla Prima guerra mondiale. Pronto per la traccia storica della prima prova è solo il 30% dei maturandi che sta studiando gli ultimi 50 anni del Novecento e un 27% che invece il Novecento lo ha proprio terminato.



Vista la situazione, come si comporteranno gli studenti di fronte alla traccia del saggio breve o del tema storico alla maturità 2015? Il 39% dice di non essere intenzionato a sceglierla a causa della difficoltà degli argomenti trattati. Argomenti che l’8% dei maturandi non vuole affrontare perché convinto che siano addirittura fuori programma. C’è poi chi, indipendentemente dai temi trattati, non sceglierà il saggio o il tema storico in quanto in difficoltà con la tipologia in sé ( 21%). Più aperto il 22% che vuole aspettare di leggere la traccia prima di decidere: se sarà nelle sue corde



potrebbe azzardarne lo svolgimento. Il 6% già sa che la svolgerà perché è appassionato di storia, mentre un 4% lo farà solo perché confida nella semplicità della tipologia.



Sicuro è che i ragazzi non sono intenzionati a farsi trovare impreparati. La scuola non finisce i programmi? La storia la studia da solo il 48% degli intervistati, un po’ per paura che possa ritrovarsi alla maturità qualche argomento sconosciuto (32%), un po’ per passione (16%). La storia della fine del Novecento non sarà completamente sconosciuta nemmeno a un 13% di maturandi che afferma di saperne abbastanza visto che guarda film, fiction e documentari a tema. Esiste poi un altro 13% di chi racconta di come il suo prof sia consapevole di essere indietro e che per questo assegna loro letture in più per prepararli alla prima prova. A non essere interessato a prepararsi da solo è il 26% dei maturandi.



E se i ragazzi sono indietro in Storia, non va meglio per quanto riguarda i programmi di Italiano. Probabilmente non li concluderà il 35% degli studenti che non è nemmeno arrivato alla letteratura del secondo conflitto mondiale. La percentuale si compone da un 20% che è fermo agli autori tra le due guerre, un 10% che è fermo agli inizi del Novecento e addirittura un 5% che è ancora all’Ottocento. Più preparato ad affrontare la prima prova della maturità è il 37% che è arrivato alla seconda metà del Novecento e il 28% che il Novecento è riuscito addirittura a terminarlo.