A scuola senza mascherine? Il protocollo scade il 31 agosto ma un istituto su 3 non ha impianti aerazione

Se la situazione epidemiologica dovesse peggiorare, a settembre gli studenti potrebbero tornare in classe ancora una volta con il volto coperto. Soprattutto perché la situazione nelle scuole italiane non sembra essere mutata

A scuola senza mascherine? Il protocollo scade il 31 agosto ma un istituto su 3 non ha impianti aerazione
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Mercoledì 3 Agosto 2022, 11:17 - Ultimo aggiornamento: 11:44

Le scuole ricominceranno senza mascherine? Il protocollo sulle misure anti Covid nelle classi scade il 31 agosto e per ora non si preannuncia un rinnovo. Ma se la situazione epidemiologica dovesse peggiorare, a settembre gli studenti potrebbero tornare in classe ancora una volta con il volto coperto.  Soprattutto perché la situazione nelle scuole italiane non sembra essere mutata dall'inizio della pandemia ad oggi. Matteo Salvini, intervistato a Morning News ha promesso: «Il nostro impegno sarà superare la didattica a distanza, le mascherine obbligatorie, i bimbi a casa per mesi. Da settembre scuola in presenza per tutti per rispetto degli insegnanti, delle famiglie e degli alunni. Ci sono gli impianti di aerazione su cui abbiamo messo decine di milioni di euro e quindi i bimbi in classe dovranno starci tranquillamente da settembre a giugno». Secondo il Senatore basta contare sull’azione di questi impianti per contrastare il Covid a scuola. Il problema è che non tutte le scuole li hanno montati. Anzi, si potrebbe anche dire che se ne sono dotate solo in pochissime. Infatti, secondo una ricerca Gimbe-Anp, solo il 3% delle scuole ha sistemi di aerazione adeguati. Per migliorare ventilazione e aerazione dei locali ci si è affidati banalmente al protocollo “finestre aperte”.

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Da molto tempo, ormai, si sarebbe dovuta iniziare una campagna per dotare gli istituti di sistemi di ricambio d'aria.

In realtà non si è partiti quasi da nessuna parte. Per l'aerazione dei locali, che potrebbe essere una delle misure principe contro il Covid, le strutture infatti non sono ancora pronte per affrontare in sicurezza l'avvio del prossimo anno scolastico. E l'assenza di interventi su aerazione e ventilazione ostacolano il rientro in classe senza mascherine. 

Impianti aerazione bocciati

«Sulla scuola non abbiamo fatto passi avanti, bisogna intervenire subito». Francesco Vaia, direttore generale dell'Istituto nazionale per le malattie infettive 'Lazzaro Spallanzanì di Roma, ha rilanciato il suo monito in un'intervista a 'Il Fatto Quotidianò. «Ho parlato di ventilazione meccanica per le scuole la prima volta nel luglio 2020: quello che è successo nei due autunni» passati, e cioè «bambini con mascherine e cappotti in aula, in conseguenza delle finestre aperte per l'aerazione, rischia di essere ancora lo scenario del prossimo autunno, se non interverremo subito».

«Chiediamo la ventilazione meccanica da oltre un anno e chiediamo fondi consistenti a livello nazionale da distribuire agli enti locali. La percentuale di vaccinati tra i ragazzi non è molto alta: bisogna fare in modo che tutti si vaccinino il più possibile. Al momento l'obbligo delle mascherine cessa il 31 agosto, poi le autorità competenti, sulla base dell'andamento della pandemia, decideranno se ripristinare l'obbligo. Intanto noi terremo le finestre aperte in classe», afferma Antonello Giannelli, Presidente dell'associazione nazionale presidi, commentando le parole di Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani, in merito all'urgenza di intervenire sulla scuola per scongiurare mascherine e finestre aperte.

 

Le mascherine

Dunque, per il virologo Fabrizio Pregliasco, non si può dire con certezza che le mascherine non saranno necessarie. Se si fosse investito di più saremmo a questo punto? «Ogni volta è un tormentone - commenta  - Sulle mascherine, sull'App Immuni, sulla vaccinazione, e si va ad agitare inutilmente» gli animi. «La realtà è che dobbiamo immaginare scenari diversi. Non possiamo dire sicuramente sì o sicuramente no. Probabilmente no, non ci sarà la necessità delle mascherine a scuola. Ma perché dire certamente no? Chi ce lo può dire che non arriverà una variante più cattiva, più contagiosa? Non si può sapere ora», evidenzia il docente dell'università Statale, direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi.

 Un altro problema da valutare è quello dell'approvvigionamento, del quale un tempo si occupavano le strutture commissariali. Quando vigeva l'obbligo si acquistavano un milione di mascherine per ogni giorno di scuola. Oggi non risulta che si sia organizzato un nuovo sistema per gli acquisti. Infine, non bisogna sottovalutare la caduta del governo. Le elezioni saranno pochi giorni dopo l'inizio della scuola e l'idea sarebbe quella di non adottare misure drastiche.

La situazione nelle scuole

Ma com'è dunque la situazione nelle scuole a un mese dal rientro degli studenti?  Se, come abbiamo detto, vengono bocciate per l'aerazione dei locali, sono invece promosse per l'igiene delle mani e parzialmente per il controllo della temperatura.

Igiene delle mani. Il giudizio per questa voce è ottimo: disponibilità di dispenser negli spazi appropriati (98,7%), procedure standardizzate (92,9%), interventi formativi per personale scolastico e alunni (91,6%) - Igiene delle superfici.

Sanificazioni nell'89,7% dei casi »nonostante le conoscenze scientifiche - dice Cartabellotta - abbiano definitivamente confermato già dalla primavera 2021 che il Sars-CoV-2 si trasmette quasi esclusivamente per via aerea«.

Vaccinazioni. Il 46,8% ha fatto attività di informazione, il 21,5% ha coinvolto esclusivamente gli alunni. Solo meno di un terzo delle scuole (31,7%) non ha effettuato alcuna promozione sulla campagna vaccinale degli alunni. Le Asl hanno effettuato vaccinazioni nei locali scolastici solo nell'11,9% dei casi e il 45,1% dei dirigenti delle scuole dove non è stata effettuata non ritiene applicabile questa iniziativa per aumentare le coperture vaccinali, verosimilmente - commenta Giannelli - perché la normativa vigente non facilita tali esperienze.

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