Scuola e Green Pass, allarme dei presidi: «Su certificato verde siamo in alto mare»

Scuola e Green Pass, allarme dei presidi: «Su certificato verde siamo in alto mare»
Scuola e Green Pass, allarme dei presidi: «Su certificato verde siamo in alto mare»
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Mercoledì 25 Agosto 2021, 19:55 - Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 06:13

«Sulla questione Green pass siamo in alto mare». I presidi lanciano un vero e proprio grido d'allarme a pochi giorni dall'avvio di un nuovo anno scolastico in epoca Covid. Ad esprimere forte preoccupazione è il presidente dell'Associazione nazionale presidi di Roma, Mario Rusconi: «Stiamo aspettando indicazioni per capire come bisognerà procedere - ha detto -. Ma se le scuole devono controllare tutti i giorni i certificati di docenti e personale rischiamo che le lezioni inizino a mezzogiorno».

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Scuola e Green Pass, allarme dei presidi

Rusconi si augura che si trovi al «più presto una soluzione».

Il nodo cruciale per i dirigenti scolastici è quello dei controlli del certificato verde che dal primo settembre diventa obbligatorio per il personale. «Il Garante della privacy sostiene che le scuole possono solo controllare i dati ma non conservarli o avere un registro» ha aggiunto Rusconi secondo cui «la cosa più semplice sarebbe inviare l'elenco del personale della scuola con codice fiscale e che la regione desse indicazioni su chi ha il Green pass o meno».

 

Verso l'accordo

In alternativa, che «ci fosse una verifica una tantum». «Speriamo si trovi al più presto un accordo - ha sottolineato -. Ci sono presidi con le mani nei capelli perché non sanno come fare. Il primo settembre ci saranno i collegi dei docenti e gli esami di riparazione. Voglio sperare che per quella data ci arrivino comunicazioni» Dal Ministero dell'Istruzione stemperano il clima di allarme e ribadiscono che c'è un lavoro molto serio con il ministero della Salute e il Garante della privacy per l'attuazione dell'utilizzo del Green pass e per ottimizzare le procedure dei controlli. Il ministro Patrizio Bianchi, in un incontro in videoconferenza con i rappresentanti del Forum Nazionale delle Associazioni dei Genitori della Scuola (FONAGS), ha sottolineato che il Green pass «è uno strumento prezioso per garantire sicurezza e tutela dei più fragili. Come ho già detto, sosterremo le scuole nella sua applicazione - ha aggiunto -. Proprio in queste ore si stanno svolgendo degli appositi incontri tecnici. La scuola è una grande comunità che, tutta insieme, sta lavorando con convinzione per il rientro in classe».

L'incontro con i sindacati

E all'indomani dell'incontro tra sindacati e ministro la Uil Scuola, che aveva ipotizzato la possibilità di ritirare la firma dal protocollo sicurezza per la «mancata apertura» sull'estensione di tamponi gratuiti a tutto il personale scolastico non vaccinato, ha confermato la firma ma, ha sottolineato il segretario generale della Pino Turi, il sindacato «contesta pesantemente la nota che lo stravolge, ritirando la delegazione trattante». Mentre la Cisl Scuola ha lanciato un primo nutrito elenco di 32 quesiti sui «nodi da sciogliere per ripartire in sicurezza» che vanno dal distanziamento al controllo del Green pass, alla gestione del personale. E Attilio Fratta, presidente di DirigentiScuola, ha affermato: «Si avvicina la ripresa della scuola e i dirigenti sono ancora sovraccaricati di responsabilità». Intanto è stata inviata diffida, tra gli altri al Ministero dell'Istruzione e all'Ufficio scolastico regionale, contro l'obbligo del Green pass per il personale scolastico da parte di 116 dipendenti della scuola in Friuli Venezia Giulia che ritengono «discriminatorio» l'applicazione del decreto. Gli oltre 100 dipendenti si sono rivolti all'avvocato Mitja Ozbic in quanto contrari alla normativa che di fatto prevede, per i non vaccinati, tamponi a proprie spese.

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