Scuola e mascherine, il Cts: «Vanno bene anche di stoffa»

Mascherine, la linea del Cts: «In classe vanno bene tutte»
Mascherine, la linea del Cts: «In classe vanno bene tutte»
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 4 Settembre 2020, 01:03 - Ultimo aggiornamento: 14:03

Ma che tipo di mascherina dovranno indossare i bambini e i ragazzi a scuola? La risposta è più semplice di quanto si pensi: la priorità viene data a quelle di tipo chirurgico, uguali per tutti e consegnate, ogni giorno, dagli insegnanti, grazie alle forniture dello Stato tramite il commissario Arcuri. Ma attenzione: nulla vieta di ricorrere anche a mascherine di tessuto, personali, lavabili, nel caso, per un qualsiasi motivo, quel giorno il dispositivo chirurgico non fosse disponibile. 

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Complicato? No, semplicemente stiamo vivendo una fase nuova, inedita nella storia, e ognuno di noi, a partire dalle famiglie, deve dimostrare buon senso e flessibilità. La sintesi: la mascherina chirurgica è meglio, ma anche quella di tessuto, lavabile, è accettata.

ISTRUZIONI
Il Comitato tecnico scientifico, che in questi giorni sta seguendo insieme ai vari Ministeri coinvolti, la complicata ripartenza della scuola, ormai ha fissato delle linee guida. A scuola, sopra i sei anni, bisogna andare indossando la mascherina. Ma non si era detto che durante la lezione non è necessaria? Esatto, è così. Quando i bambini delle elementari o i ragazzi delle medie e delle superiori entrano a scuola e camminano in corridoio, dove inevitabilmente si formano gruppi e gruppetti, la mascherina è obbligatoria.

Arrivati in classe, quando si siedono e quindi sono a un metro dai compagni, possono toglierla, e per tutta la durata delle lezioni dunque non dovranno utilizzarla. Semplice. Lo studente si sposta? La indossa. Lo studente si siede al banco? La toglie. Niente panico. Il commissario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, si è impegnato, ogni giorno, a mettere a disposizione delle scuole 10-11 milioni di mascherine chirurgiche. Si tratta di una operazione non semplice, perché bisogna raggiungere gli istituti di ogni angolo del Paese. Il Cts suggerisce, comunque, di usare in forma prioritaria sempre quel tipo. Per vari motivi: sono uguali per tutti e offrono garanzie di protezione perché sono confezionate per uno scopo preciso, proteggere. Ma visto che gli imprevisti sono possibili, che per una qualsiasi ragione potrà capitare che una scuola resti senza mascherine, nulla vieta di indossare quelle riutilizzabili: l’importante è che ogni giorno le famiglie le lavino e le disinfettino. Per gli insegnanti, invece, l’uso delle mascherine chirurgiche è un obbligo.

TEST
A proposito di insegnanti e personale delle scuole: dopo una certa freddezza iniziale, l’adesione alla campagna dei test sierologici ora sta crescendo, anche alla luce delle ultime notizie sull’incremento dei nuovi casi. C’è la convinzione che il risultato di una buona copertura possa essere raggiunto. Per quanto riguarda gli studenti, sono allo studio varie ipotesi per effettuare, periodicamente, dei controlli a campione. Ci sono alcune regioni, come Veneto e Lazio, che stanno programmando di usare i tamponi rapidi, ad esempio quando in una scuola si dovesse scoprire che c’è un positivo. Ma più in generale il Comitato tecnico scientifico sta programmando dei controlli a campione nelle scuole con i test, durante l’anno, per verificare se il virus sta circolando. Un modo per fare prevenzione. Il professor Massimo Galli, responsabile di Malattie infettive del Sacco di Milano, l’altro giorno in un’intervista al Messaggero, ha raccontato che con i suoi collaboratori sta studiando un «test di gruppo», di fatto viene raccolta la saliva di tutti gli studenti di una classe, esaminata così molto più velocemente perché basta un unico test su un unico recipiente; se si trovano tracce di coronavirus, poi si fa il tampone a tutti gli studenti uno per uno.

SANGUE FREDDO
A dieci giorni dall’inizio delle lezioni, al Cts cercano di fare passare un messaggio che inviti alla razionalità: ogni due settimane ci saranno verifiche della situazione, sarà fisiologico che, con il trascorrere dei mesi, possa essere trovato un positivo in una classe e, come avvenuto in quasi tutti i Paesi che hanno riaperto le scuole, vi possa essere la chiusura di un singolo istituto. «L’importante - dice un membro del Cts - è che si riesca a essere tempestivi negli interventi per circoscrivere il cluster ed evitare che il virus si trasmetta velocemente e finisca fuori controllo». Di qui, la necessità, anche per gli studenti con più di sei anni, di usare sempre la mascherina quando si è in movimento. Meglio quella chirurgica, ma va bene anche quella di tessuto lavabile.
 

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