Scuola, la Dad bocciata da 6 studenti su 10. Le cause, dalla motivazioni alle distrazioni...

La didattica a distanza (Dad) bocciata da 6 studenti su 10 secondo il sondaggio del portale Skuola.net con l’Associazione Nazionale Di.Te., su campione di 10 mila studenti di età compresa tra gli 11 e i 19 anni.
La didattica a distanza (Dad) bocciata da 6 studenti su 10 secondo il sondaggio del portale Skuola.net con l’Associazione Nazionale Di.Te., su campione di 10 mila studenti di età compresa tra gli 11 e i 19 anni.
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Martedì 27 Aprile 2021, 16:54 - Ultimo aggiornamento: 16:55

La didattica a distanza (Dad) bocciata da 6 studenti su 10. E’ questo il risultato di un’indagine condotta dal portale Skuola.net con l’Associazione Nazionale Di.Te., su campione di 10 mila studenti di età compresa tra gli 11 e i 19 anni.

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La Dad (Didattica a distanza), a oltre un anno dalla sua introduzione, non piace al 62% dei 10.000 ragazzi - tra gli 11 e i 19 anni - intervistati tramite un sondaggio promosso dal portale Skuola.net e dall’Associazione Nazionale Di.Te. (Dipendenze tecnologiche, GAP, cyberbullismo).

La Dad non convince soprattutto perché gli studenti sembrano aver perso la motivazione a seguire le lezioni, complici anche docenti che non sono riusciti a organizzare lezioni stimolanti: lo dice quasi la metà degli intervistati (48,6%). Un aspetto che ha avuto una conseguenza quasi scontata: un calo del rendimento rispetto a quello che si raggiungerebbe in presenza, percepito come “nettamente” o “leggermente” peggiorato dal 28,7% degli studenti. Ma forse la "bocciatura" della Dad è anche il frutto delle tante distrazioni che, stando lontani da occhi indiscreti, tanti ragazzi si sono concessi autonomamente, specialmente attraverso gli strumenti di messaging: il 58% dei ragazzi, ad esempio, ha dichiarato che ha usato app come WhatsApp e/o simili per avere scambi con i compagni o con gli amici, durante le lezioni.

I servizi di messaggistica però non sembrano essere i soli responsabili: tanti studenti, infatti, raccontano di non essere riusciti a seguire la scuola online perché distratti (58%) o interrotti (51,4%) da altre persone presenti in casa. Inoltre, il 15% degli intervistati ha raccontato di non poter mai o quasi mai contare su uno spazio privato per seguire la Dad.

E poi ci sono le interruzioni dovute ai problemi di connessione: ci si è imbattuto più di una volta il 36,8% del campione, “spesso” o “sempre” il 32,3%. Un contributo, però, viene anche dalla carenza di adattamento dei docenti al nuovo modo di fare lezione: solo il 9,1% degli studenti intervistati ritiene che tutti (o quasi) i docenti sappiano davvero fare lezione in Dad, a cui si aggiunge un 23,5% che perlomeno salva la maggioranza ma ne boccia comunque più di uno..

Il lungo periodo della Dad ha avuto pesanti implicazioni negative anche sulle abitudini dei ragazzi e sul loro stile di vita. Dall’inizio della pandemia, alcuni hanno addirittura iniziato a fare uso di sostanze stupefacenti (9%), alcol (quasi 18%) e fumo (12%). Tra chi faceva già uso di queste sostanze, inoltre, si è registrato un aumento netto del consumo di stupefacenti per il 10%, degli alcolici per il 6% e delle sigarette per il 16%. Ma non è tutto: sono cambiate pure le abitudini alimentari, con il 50% degli adolescenti che dice di avere incrementato il consumo di cibo durante gli ultimi mesi di chiusura in casa. E, ancora, se circa un terzo dei ragazzi (36%) dice di avere dormito più ore, il 44% ammette di dormire meno ore rispetto a quanto facesse prima della pandemia e della didattica a distanza.

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