Pandemia dei bambini, record alle elementari. Bianchi: «Un errore allungare le vacanze di Natale»

Il 51% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nella fascia d'età 6-11 anni

Contagi tra i bambini, record alle elementari. Il ministro Bianchi: «Un errore allungare le vacanze di Natale»
Contagi tra i bambini, record alle elementari. Il ministro Bianchi: «Un errore allungare le vacanze di Natale»
di Cristiana Mangani
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Mercoledì 22 Dicembre 2021, 10:06 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 16:23

Annullare feste e recite natalizie, protrarre di almeno una settimana le lezioni in Dad: il Covid tocca i bambini, e lo fa smentendo tutti quei dati finora utilizzati come verità assoluta dal popolo no vax, ovvero che i più piccoli sarebbero immuni dal contagio e dalla malattia in forma grave. Nel report settimanale dell'Iss emerge un aumento evidente dei ricoveri tra i bambini di età inferiore ai 3 anni. «Si osserva, nelle ultime settimane - si legge nel documento - un aumento del tasso di ospedalizzazione nella fascia <3 anni (poco sopra i 4 ricoveri per 100.000 abitanti), mentre nelle altre fasce di età risulta stabile». Nell'ultima settimana, si sottolinea inoltre nel Rapporto, «si conferma l'andamento osservato nella precedente settimana, con il 28% dei casi totali diagnosticati nella popolazione di età scolare (<20 anni). Il 51% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nella fascia d'età 6-11 anni, il 33% nella fascia 12-19 anni e solo il 10% e il 6% sono stati diagnosticati, rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni».

Pandemia dei bambini, la situazione

 

Insomma, viene sottolineato che l'incidenza tra i 5 e gli 11 anni è la più alta di tutte e che su 384.000 persone attualmente positive in Italia circa 100.000 (più di 1 su 4) sono minorenni. E di questi il 51% sono bambini tra i 5 e gli 11 anni, quella fascia di età che ha cominciato da qualche giorno la vaccinazione . Vaccinazione che ancora procede a rilento, sebbene stia aumentando, e che ha raggiunto circa il 2,5% degli interessati.

Preoccupano anche quei dati sull'aumento dei ricoveri per Covid nella fascia di età inferiore ai 3 anni. L'Istituto superiore di sanità evidenzia che «nelle ultime settimane si è verificato un aumento del tasso di ospedalizzazione nella fascia <3 anni (poco sopra i 4 ricoveri per 100.000 abitanti), mentre nelle altre fasce di età risulta stabile».

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Davanti a questo scenario, con le classi in Dad che salgono a 10 mila, qualche genitore, nella speranza di non rovinare il Natale, ha anticipato le vacanze dei figli di qualche giorno, mentre c'è chi vorrebbe che si prevedesse il rientro a scuola con un ritardo di una settimana.

Prolungare il periodo di assenza dai banchi, però, non piace a tutti. 

Quale sia la tendenza del Governo lo dice chiaramente il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, intervenuto alla trasmissione Uno mattina. «L'allungamento delle vacanze natalizie è una misura sbagliata - spiega -. La scuola è il comparto che con più prontezza ha risposto all'invito alla vaccinazione. C'è una risposta da dare al Covid che è, appunto, la vaccinazione. I positivi nelle scuole sono sotto allo 0,50%, le classi in quarantena sono 10 mila su 400 mila, il problema è cosa avviene fuori dalla scuola». Ovvero in tutte quelle occasioni di incontri e di festa, di sport, che il paese continua a voler vivere iberamente.

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Bianchi interviene, poi, su un atro tema che sta facendo molto dibattere, quello degli esami scolastici e su come dovrebbero svolgersi: «È in atto una nuova fase pandemica - sottolinea -, abbiamo la responsabilità di far fare ai ragazzi un esame serio ma tenendo conto dell'andamento. Entro gennaio comunicheremo come sempre le modalità dell'esame di Stato. Faremo un esame serio e ponderato che permetterà a tutti di esprimere al meglio le loro competenze; i ragazzi studino, i docenti stanno facendo il loro lavoro. Sono contento del dibattito sugli scritti; certo ci vogliono tutti gli strumenti per valutare le persone ma avendo il senso della realtà: la situazione nelle scuole è sotto controllo anche se c'è una ripresa dei contagi». 

Sulla possibilità di prolungare la scuola in Dad di una settimana dopo le feste aveva espresso un parere positivo l'ex direttore del reparto di Malattie Infettive dell'ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli. «Non voglio tirarmi addosso un'iradiddio di critiche - ha dichiarato - però, francamente, ci sarà da pensare eventualmente a una procrastinazione delle vacanze, se le cose andranno male o malissimo». Una ipotesi che il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri non si è sentito di escludere. «Vediamo quale sarà la situazione tra una settimana - ha replicato - è chiaro che se la curva dovesse andare fuori controllo, soprattutto nelle fasce non vaccinate, la chiusura delle scuole fino a metà gennaio sarebbe il male minore. Nulla è stato ancora deciso. Ma non mi sembra che la situazione sia tale da dover ricorrere a questi provvedimenti».

 

Solo sentirne parlare, però, fa scatenare le reazioni dei presidi. «Sono dell'idea che “allungare” le vacanze di Natale per gli studenti, prevedendo tipo 7 giorni di Dad, sia una scelta poco efficace - ha detto Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi -. A mio modo di vedere la via maestra resta quella delle vaccinazioni. Nella fascia di età compresa tra i 16 e i 19 anni siamo già all'80%, ora però bisogna spingere sull'acceleratore per gli under 16». Sulla stessa linea il presidente dell'Anp Lazio, Mario Rusconi. «Ancora una volta mi sembra che la scorciatoria sia di scaricare sulla scuola problemi molto più ampi - ha reagito -. Io penso che tutte le misure per contrastare il virus vadano pienamente organizzate all'esterno delle scuole, perché all'interno le misure di sicurezza vengono tutte rispettate. Non è dalla scuola che parte il
contagio».

E l'assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, ha espresso perplessità riguardo a questa soluzione. «Più che allungare le vacanze dobbiamo correre con le vaccinazioni - ha sottolineato -. Anche la mancata presenza scolastica ha degli effetti sul benessere psicofisico dei ragazzi. Dobbiamo metterli in sicurezza vaccinandoli. La strada maestra è quella dei vaccini». L'assessore non esclude la possibilità nel Lazio di fare tamponi gratuiti agli studenti al rientro. «Credo sia una misura opportuna e sui cui lavoreremo. E' un'ottima idea».

Intanto da nord a sud in diverse realtà le lezioni in presenza sono state interrotte in anticipo. Ad Anzio, comune sul litorale vicino Roma, nei giorni scorsi il sindaco Candido De Angelis ha firmato un'ordinanza con cui ha disposto la dad dal 18 al 22 dicembre per le scuole di ogni ordine e grado «con l'obiettivo di ripartire in sicurezza lunedì 10 gennaio». Sulla stessa scia le ordinanze di ieri dei sindaci di Imperia e Sanremo. Mentre a Codogno, comune simbolo della prima ondata della pandemia, la preside dell'Istituto comprensivo ha deciso di chiudere completamente tutti i 7 plessi di tra scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado e di procedere con la didattica a distanza.

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Impressiona, infatti, l'impennata delle curva dei contagi tra i più piccoli (sotto i 12 anni) dall'inizio di novembre a oggi. La crescita è stata esponenziale e doppia rispetto alla fascia 12-19 anni. L'escalation non si è mai fermata dall'inizio dello scorso mese (quando la media dei casi era a 47). Segue, poi, la fascia tra i 12 e i 19 anni che, nell'ultima settimana, ha sfiorato i 300 casi ogni 100.000. Malattie che vengono superate con facilità e con poche conseguenze, anche se - pure in queste fasce - stanno aumentando le ospedalizzazioni tra i bimbi al di sotto dei 3 anni. Due giorni fa una bambina di 6 mesi è stata portata d'urgenza all'ospedale Bambino Gesù di Roma ed è stata ricoverata in terapia intensiva, e altri due neonati positivi hanno dovuto essere ricoverati a Reggio Calabria. Mentre è salito a oltre 92.000 il numero dei piccoli tra i 5 e gli 11 anni che sono stati vaccinati in meno di una settimana.

GREEN PASS  - Subito il Green pass nelle scuole per arginare il picco di contagi tra i più piccoli. A chiederlo è il presidente delle Autonomie Locali Italiane, e sindaco di Pesaro, Matteo Ricci. «I sindaci - scrive - hanno ben chiara la situazione sui loro territori, che è inequivocabilmente critica e molto preoccupante, per questo abbiamo chiesto nei giorni scorsi attraverso un appello al premier Draghi, al ministro della Salute Speranza e al ministro dell'Istruzione Bianchi provvedimenti urgenti per introdurre il Green pass nelle scuole. Dobbiamo evitare in ogni modo, con qualsiasi strumento, di tornare indietro e chiudere le scuole».

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