L'epidemiologo Lopalco: «Guanti vanno usati solo in ospedale, finalmente l'Oms se n'è accorta»

L'epidemiologo Lopalco: «Guanti vanno usati solo in ospedale, finalmente l'Oms se n'è accorta»
L'epidemiologo Lopalco: «Guanti vanno usati solo in ospedale, finalmente l'Oms se n'è accorta»
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Martedì 9 Giugno 2020, 12:09 - Ultimo aggiornamento: 12:19

Da mesi Pierluigi Lopalco, epidemiologo e coordinatore della gestione dell'emergenza coronavirus in Puglia, sottolinea come usare i guanti non sia sicuro, e sia anzi meglio igienizzare spesso le mani. Stamattina, ospite alla trasmissione Agorà su Rai3, ha rincarato la dose, dopo che ieri l'Organizzazione mondiale della Sanità ha ammonito sull'uso: «I guanti vanno usati in ospedale, altrimenti sono un pericolo di trasmissione per infezione», ha detto Lopalco.

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«Finalmente anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità si è guardata in giro e ha visto come vengono usati i guanti», ha aggiunto Lopalco, che è anche docente di Igiene all'Università di Pisa. «Le mani le lavo ogni dieci minuti o le disinfetto. I guanti no. Quindi se indosso i guanti, dopo una o due ore si imbrattano, io continuo a toccarci cose e, prima o poi, mi ci stropiccio gli occhi».

Sui Covid Hospital, costruiti nel momento clou dell'emergenza e ora non utilizzati, l'epidemiologo afferma: «certamente servono strutture isolate funzionalmente dal resto dell'ospedale che dobbiamo tenere pronte, affinché siano attrezzabili nel giro di pochi giorni a trasformarsi in Covid Hospital». «Prima della crisi economica, bisogna affrontare quella sanitaria». In vista di una possibile nuova ondata di contagi, «abbiamo un'estate per raddrizzare il tiro, ma non vedo una discussione su questa urgenza», ha aggiunto Lopalco.

La crisi economica che vediamo, ha spiegato l'epidemiologo, «è stata causata da una crisi sanitaria.
Quindi, prima di una ricostruzione economica penserei a come raddrizzare un sistema sanitario troppo incentrato sulla cura e non sulla prevenzione e non supportato da una forte ricerca». In Italia, ha detto, «mancano epidemiologi e virologi oltre che infrastrutture per la ricerca?». Ad esempio, ha concluso Lopalco, «nei mesi scorsi abbiamo avuto problemi con i tamponi perché mancavano i reagenti, ma dietro la chimica c'è la ricerca: se vi fosse stata, in pochi giorni avremmo realizzato noi i reagenti che servivano».

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