Pensioni, come uscire prima dal lavoro (e a chi conviene davvero): da Quota 103 a Opzione donna

Martedì 28 Marzo 2023, 16:28 - Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 13:38 | 1 Minuto di Lettura

I requisiti

I trattamenti pensionistici e di prepensionamento che possono essere conseguiti presso le gestioni amministrate dall’Inps sono numerosi. Qualora si abbiano dei dubbi o la posizione previdenziale personale risulti complessa, è bene affidarsi a dei professionisti esperti in ambito previdenziale, che provvedano ad eseguire un’analisi completa della posizione personale. Spesso, le ipotesi di uscita sono diverse: è dunque importante valutare, oltre all’uscita dal lavoro più vicina, anche l’ipotesi di pensionamento che dia luogo ad un trattamento più cospicuo.

I contributi

Non sono affatto rare le ipotesi nelle quali il lavoratore possieda contributi previdenziali accreditati presso gestioni diverse. In relazione alla maggior parte dei trattamenti, è possibile raggiungere il requisito contributivo richiesto anche sommando gratuitamente i contributi accreditati presso casse diverse, attraverso lo strumento del cumulo. Uno strumento molto simile è la totalizzazione, che consente di raggiungere specifiche tipologie di pensione di vecchiaia, di anzianità, nonché la pensione di inabilità ed ai superstiti; rispetto al cumulo, presso le gestioni Inps la totalizzazione comporta spesso il ricalcolo contributivo della pensione, normalmente penalizzante.

Sussiste poi la ricongiunzione, che fa confluire tutti i contributi posseduti verso una sola gestione ed è normalmente a titolo oneroso. Vi sono, ancora, degli strumenti simili alla ricongiunzione che si possono utilizzare gratuitamente, come il computo presso la gestione separata o il computo dei servizi, per alcune categorie di dipendenti pubblici, oppure la totalizzazione in convenzione per gli iscritti all’Enpals.

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