Salvatore De Riccardis (Fonderia De Riccardis)
«Ho ritoccato il listino e razionalizzato i consumi. E ora
farò un grande investimento sulle rinnovabili».
Salvatore De Riccardis sta studiando ogni soluzione per scongiurare
la crisi della sua storica fonderia di Soleto, nel Salento, ma non
sa ancora se riuscirà a evitare di mettere in cassa
integrazione i suoi quasi 100 dipendenti entro l’anno. Tra
luce, gas e ossigeno (per l’ossicombustione), ha ricevuto a
luglio bollette per circa 800mila euro e non può escludere
al momento nuovi incrementi.
Rapidamente, l’imprenditore sta provando a modificare la
strategia di difesa: «Già a breve termine, ci siamo,
infatti, resi conto che compensare le spese con l’aumento dei
prezzi risultava controproducente sul mercato. Abbiamo,
così, pensato di metter mano ai turni, ma visto che il costo
dell’energia varia ogni giorno ci è apparso subito
chiaro che avremmo fatto impazzire i nostri lavoratori. Quindi,
più semplicemente - spiega De Riccardis -, abbiamo cambiato
il nostro approccio alla luce: ce ne serviamo quando effettivamente
serve. Poi abbiamo sostituito le vecchie con lampade a basso
consumo». E tra un po’ saranno sostituiti anche i
motori elettrici che alimentano il funzionamento degli
impianti.
Intanto, però, l’imprenditore sta lavorando per
mettere a segno il colpo che detterà il salto di
qualità con una spesa complessiva di 2 milioni di euro:
«L’unico modo effettivamente concreto che abbiamo per
abbattere la spesa è alimentare il funzionamento elettrico
della fonderia con energia rinnovabile. Pertanto, sfruttando gli
incentivi regionali e acquistando un nuovo grande terreno,
costruiremo un mega impianto fotovoltaico (3,5 MW) che ci
consentirà di guardare al futuro con maggiore
tranquillità: siamo convinti che sia l’unica via per
salvare l’azienda e renderla ancora più
produttiva».
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