«Sono ancora molte le incertezze sul comportamento del Sars-CoV-2 nei bambini - prosegue Lopalco - Sappiamo per certo che i bambini, soprattutto al di sotto dei 9 anni, esprimono l'infezione in maniera asintomatica o con forme di malattia generalmente lieve.
Ma ancora non sappiamo bene quale sia il ruolo dei bambini nel sostenere la trasmissione del virus. Questo è dovuto a diverse ragioni: molto spesso i bambini sono coinvolti nei focolai come casi secondari, in quanto i focolai studiati sono quasi sempre a partenza da adulti che hanno viaggiato o hanno contratto l'infezione sul luogo di lavoro e l'hanno poi trasmessa in ambito familiare». «Inoltre, difficilmente è stato possibile documentare cluster a partenza da bambini, visto che le scuole sono state chiuse precocemente quasi dappertutto nelle fasi iniziali dell'epidemia. Questo ha potuto anche portare a sottostimare il ruolo dei bambini nell'innescare focolai intrafamiliari», conclude l'epidemiologo.