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Il paziente, originario della Mongolia, ha mangiato il coniglio lo scorso 5 novembre: 28 persone che avevano avuto stretti contatti con lui sono sotto osservazione ma nessuna ha mostrato i sintomi della peste bubbonica, secondo la nota delle autorità, scrive il quotidiano Independent. Lo scorso 12 novembre a Pechino erano stati diagnosticati due casi di peste polmonare, non collegati tra loro: la peste polmonare è però più grave di quella bubbonica.
La variante polmonare appunto, cioè il tipo di peste che fu principalmente responsabile dell'epidemia del 1300, può essere fatale fino al 90% delle persone infette se non ricevono cure, il che comporta principalmente l'assunzione di diversi tipi di antibiotici.
Sebbene la Cina abbia ampiamente sradicato la peste, sono ancora riportati casi occasionali, spesso tra i cacciatori che entrano in contatto con le pulci che trasportano il batterio. L'ultima grande epidemia nota della malattia risale al 2009, quando diverse persone morirono nella provincia del Qinghai, nella Cina nord-occidentale.