Nessuno lo opera di tumore perché pesa 190 chili: al Pascale di Napoli accettano il rischio, intervento riuscito

Nessuno lo opera di tumore perché pesa 190 chili: intervento riuscito al Pascale
Nessuno lo opera di tumore perché pesa 190 chili: intervento riuscito al Pascale
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Sabato 25 Luglio 2020, 12:18 - Ultimo aggiornamento: 12:44
Quando ha scoperto di avere un tumore al rene, ha girato mezza Italia per essere operato, ma a causa dei suoi 190 kg di peso, in nessuna struttura volevano effettuare l'intervento, troppi rischi. Poi la svolta all'Istituto dei tumori Pascale di Napoli, dove l'equipe chirurgica, guidata da Sisto Perdonà, ha accettato di operare l'uomo, M.U. di 41 anni, del Cilento. Per operarlo - riferisce l'ospedale partenopeo - il team del Pascale ha dovuto fare ricorso a speciali sistemi di supporto e di lavoro, contando soprattutto su una perfetta sinergia tra i chirurghi, l'equipe anestesiologica, il personale della sala operatoria. C'è voluta quasi un'ora per posizionare il paziente sul letto operatorio, letto ovviamente non conforme al suo peso e che ha necessitato quindi di supporti speciali. Una volta attaccato ai bracci del robot da Vinci tutto è filato liscio. Al paziente è stato asportato il rene e ora sta bene.

L'istituto

Per Sisto Perdonà e per il Pascale tutto - prosegue la nota - si tratta solo di un ulteriore successo. È di pochi giorni fa la notizia che la rivista 'Bju International' ha pubblicato il programma organizzativo della struttura complessa di Urologia del polo oncologico partenopeo riconoscendo all'Irccs l'impegno profuso durante il periodo di massima emergenza Covid.
Un impegno che - si legge - ha consentito, grazie allo sviluppo e adozione di adeguati protocolli di sicurezza ospedaliera ed una attenta selezione dei pazienti, di mantenere invariate le attività chirurgiche per il trattamento delle patologie uro-oncologiche. Non è un caso che l'attività di chirurgia mininvasiva del Pascale, nei mesi di marzo e aprile, non ha avuto eguali in tutta Italia con oltre 50 interventi. «Siamo innanzitutto felici - dice il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi - che il paziente abbia potuto risolvere il suo problema di salute e di aver potuto contribuire a questo, come Istituto e come equipe. Il Pascale non si è mai fermato e continua a non fermarsi anche di fronte a obiettive difficoltà. Grazie a questa squadra di professionisti nelle competenze specialistiche e nelle sensibilità umane», conclude.
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