Mascherine, Bassetti snobba il premio Nobel Parisi: «Come ai Mondiali, tutti commissari tecnici...»

Mascherine, Bassetti snobba il premio Nobel Parisi: «Come ai Mondiali, tutti commissari tecnici...»
Mascherine, Bassetti snobba il premio Nobel Parisi: «Come ai Mondiali, tutti commissari tecnici...»
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Sabato 2 Luglio 2022, 16:45 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 16:25

In questi due anni di pandemia di Covid-19 gli esperti ci hanno abituato a dividersi spesso sulle misure di contenimento del virus, tra mascherine al chiuso e all'apertoGreen pass, obbligo vaccinale e chi più ne ha più ne metta. Oggi arriva un nuovo capitolo di questa eterna lotta: da un lato Matteo Bassetti, infettivologo del Policlinico San Martino di Genova, dall'altra addirittura un premio Nobel come Giorgio Parisi. «È assurdo che nell'incontro fra governo e parti sociali si sia ridotto l'obbligo della mascherina: non è sensato ridurre le protezioni sanitarie in un momento in cui l'epidemia di Covid-19 sta aumentando in modo esponenziale», le parole di Parisi, che si dice perplesso sull'accantonamento delle mascherine delle ultime settimane nonostante i contagi siano in forte risalita.

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Bassetti snobba Parisi: «Tutti commissari tecnici»

E Bassetti, prima su Twitter poi in alcune dichiarazioni all'Adnkronos Salute, non è d'accordo. «Il Nobel Parisi dice che è 'assurdo ridurre l'obbligo della mascherina'.

Io penso che l'oscillazione del neutrino non sia un fenomeno quantomeccanico per cui un neutrino, creato con un certo sapore, non può assumere un sapore diverso al passare del tempo. È la mia opinione…», scrive su Twitter. Un modo scherzoso per invitare tutti a parlare di argomenti di cui hanno conoscenza specifica, spiega poi all'Adnkronos: «È un po' come quando, durante i Mondiali o gli Europei di calcio, tutti fanno la formazione, sono tutti Ct - sottolinea Bassetti - Tutti dicono 'deve giocare tizio o caio', senza nessuna competenza. Il mio è un richiamo forte alle competenze». «Nutro un rispetto straordinario per il fisico, un orgoglio nazionale - precisa l'infettivologo - ma qualche volta si può anche dire che non si risponde di argomenti non conosciuti». Per Bassetti «è assurdo quello che sta succedendo in Italia», dove di mascherine soprattutto «parlano veramente tutti, come grandi esperti».

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Il premio Nobel Parisi: «Contagi in crescita esponenziale»

Le parole di Parisi all'ANSA si riferiscono alla decisione presa il 30 giugno nel Protocollo di aggiornamento delle misure anti-Covid negli ambienti di lavoro e reso noto dal ministero del Lavoro dopo il confronto con i ministeri di Salute e Sviluppo economico, Inail e parti sociali. L'epidemia di Covid-19 in Italia è entrata in una «zona di chiaro aumento esponenziale solido e costante da quasi due settimane», aggiunge Parisi, che sta seguendo l'andamento della pandemia fin dagli inizi. «Ci troviamo in una situazione seria, nella quale i casi raddoppiano in poco più di dieci giorni e cominciano ad avere effetti anche sui ricoveri, che fra 10 giorni potranno superare i 10.000 nei reparti ordinari, mentre gli ingressi nelle terapie intensive sono raddoppiati rispetto a un mese fa». È possibile quindi, che gli ospedali possano tornare «in una situazione di sofferenza».

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In questo momento, ha osservato Parisi, «non è possibile capire quanti siano i casi reali perché in molti fanno il test a casa e non figurano quindi nelle statistiche»; a questi, si sommano i casi asintomatici, che «nessuno è in grado di stimare quanti siano davvero». Come indicano alcune stime, è possibile che i casi reali siano più numerosi di un fattore 2 o 3, vale a dire che potrebbero essere fra 200.000 o 300.000 al giorno, osserva il Nobel. È difficile, di conseguenza, riuscire a prevedere l'andamento dell'epidemia: «se la crescita dovesse continuare con questo ritmo, a fine luglio potremmo avere fino a 3 milioni di casi al giorno, dopodiché la crescita dovrà rallentare. Il problema - rileva - è quanto in alto potrà fermarsi». A preoccupare, infine, è il persistere dei sintomi per lunghi periodi in alcune persone, il cosiddetto Long Covid,e secondo Parisi «la circolazione elevata del virus potrà portare anche all'aumento dei casi di Long Covid».

 

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