Justin Bieber e la paralisi facciale. Colpa del vaccino Covid? L'esperto risponde così

Il dottor Ankur Khajuria parla della sindrome di Ramsay Hunt che ha colpito il cantante canadese: "Non c'è alcuna evidenza di correlazioni con il vaccino anti-Covid, quello che conta è una diagnosi tempestiva"

Justin Bieber e la paralisi facciale. Colpa del vaccino Covid? L'esperto risponde così
Justin Bieber e la paralisi facciale. Colpa del vaccino Covid? L'esperto risponde così
di Enrico Chillè
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Mercoledì 15 Giugno 2022, 11:56 - Ultimo aggiornamento: 13:59

Il video di Justin Bieber su Instagram, in cui il cantante canadese spiega di avere una paralisi facciale, ha sconvolto tutti i fan. Metà del volto del cantante è paralizzata a causa di una patologia nota come sindrome di Ramsay Hunt e non c'è voluto molto prima che, sul web, si iniziasse a speculare su una presunta reazione avversa del vaccino contro il Covid

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A fare il punto della situazione e una doverosa precisazione, ci ha pensato il dottor Ankur Khajuria, chirurgo britannico e ricercatore specializzato, esperto di paralisi facciali. In un articolo pubblicato dall'Independent, il dottor Khajuria ha spiegato: «La sindrome di Ramsay Hunt è causata dalla riattivazione del virus varicella-zoster, lo stesso responsabile della varicella e del fuoco di Sant'Antonio. Questo virus può rimanere latente nel corpo per poi riattivarsi in caso di traumi, febbre, stress o indebolimenti del sistema immunitario. Se ciò accade, il nervo facciale può infiammarsi, ed è proprio quello di cui parla Justin Bieber. Questa infiammazione del nervo facciale può essere collegata anche a rash cutanei intorno alle orecchie, debolezza facciale, difficoltà a chiudere l'occhio, perdita di espressioni facciali, dolori al volto e alle orecchie, perdita di udito e acufene».

Dopo aver illustrato i sintomi tipici della patologia che ha colpito Justin Bieber, il medico esperto di paralisi facciali parla anche delle possibili cure. «Un trattamento adeguato con antivirali, steroidi e antidolorofici, se effettuato in maniera tempestiva (entro 72 ore), può aiutare molto.

Il 70% dei pazienti guarisce completamente se il trattamento inizia presto», spiega il dottor Khajuria. Che poi spiega come sono nate le speculazioni sul vaccino anti-Covid: «Durante i trial clinici dei vaccini a m-RNA, è emerso che lo 0,02% di chi aveva ricevuto il vaccino aveva sviluppato la paralisi facciale, contro uno 0,003% di chi invece aveva ricevuto il placebo. Questo, però, non basta a sostenere quella teoria: non ci sono evidenze scientifiche che dimostrano la correlazione tra i vaccini e la paralisi facciale».

Il medico illustra anche altri dati: «In Francia, un gruppo di ricercatori addetti alla farmacovigilanza ha analizzato tutte le segnalazioni di reazioni avverse ai vaccini Covid presenti nel database dell'Oms. Di queste, solo lo 0,6% riguarda in qualche modo paralisi facciali. Si tratta di una percentuale in linea con quelle di altri vaccini, come quello antinfluenzale. Negli ultimi decenni sono stati segnalati dei casi di paralisi facciale in seguito alla vaccinazione, ma non ci sono studi che dimostrano un aumento di questa incidenza con i vaccini anti-Covid. Servirebbero studi più su larga scala per dirlo con maggiore certezza, ma finora non c'è alcuna correlazione scientificamente dimostrata».

Il dottor Ankur Khajuria, in un certo senso, invita anche a guardare la luna e non il dito: «I vaccini sono essenziali per continuare a contrastare la pandemia. Le prove scientifiche dimostrano che l'infezione da virus varicella-zoster è molto rara e con un rischio basso, simile per tutti i tipi di vaccini. Quello che è indispensabile, in questo caso, è una diagnosi precisa e tempestiva, perché solo curando in tempo questa patologia è possibile un recupero completo e definitivo».

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