Croce rossa, allarme aggressioni agli operatori sanitari: le donne nel mirino, una su tre parte del branco

Croce rossa, allarme aggressioni agli operatori sanitari: le donne nel mirino, una su tre parte del branco
Croce rossa, allarme aggressioni agli operatori sanitari: le donne nel mirino, una su tre parte del branco
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Venerdì 14 Giugno 2019, 19:02 - Ultimo aggiornamento: 19:03

Un video, nel giorno del compleanno della Croce Rossa Italiana, per evidenziare ancora di più nella mente di tutti una delle problematiche che gli operatori sanitari vivono ogni giorno nelle nostre strade: le aggressioni. E le vittime spesso sono le donne. I carnefici? Un'aggressione su tre parte dal branco.

«Un compleanno celebrato in maniera speciale, quello della Croce Rossa Italiana - spiega Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa(IFRC) - accendendo i riflettori su una realtà ancora nell’ombra in Italia. Abbiamo deciso di raccontare i progressi di “Non sono un bersaglio”, la campagna contro le violenze agli operatori sanitarie, e di diffondere la prima fotografia del fenomeno. I dati del primo semestre dell’Osservatorio, istituito nel dicembre 2018 con l’intento di censire i rischi legati al volontariato durante le attività, evidenziano infatti il contesto pericoloso nel quale sono costretti a operare, ogni giorno, i nostri soccorritori. Inoltre, lanciamo anche un video con le reali testimonianze dei nostri ‘soccorritori sotto attacco’. Perché questo è un appello di civiltà e, come tale, dobbiamo farci promotori di una nuova cultura del rispetto e di una sempre maggiore consapevolezza da parte della cittadinanza. Ma, soprattutto, è un work in progress che vuole giungere all’elaborazione di proposte concrete per mitigare, se non neutralizzare, il grave fenomeno delle aggressioni». 
 
I DATI
Ecco quanto emerge dal primo semestre di raccolta dati dell’Osservatorio, un form anonimo mediante il quale tutti i volontari CRI possono denunciare casi di aggressioni, fisiche e/o verbali all’Associazione:
quasi metà delle aggressioni sono fisiche (42% delle denunce pervenute) e non limitate all’insulto o all’invettiva; quasi metà delle aggressioni avviene in strada (47% delle denunce pervenute);
più di un’aggressione su tre (35% delle denunce pervenute) è stata compiuta da persone non direttamente coinvolte nel soccorso (no utente, no parente o amico dell'assistito); più di una su quattro è ad opera del “branco” (28% delle denunce pervenute). 

«Dal 2017 - sottolinea Rosario Valastro, vicepresidente Nazionale della Croce Rossa Italiana - Croce Rossa italiana aderisce alla campagna internazionale #NotATarget, nell’ambito della più ampia iniziativa “Health Care in Danger”, lanciata dal Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC) a seguito dell’uccisione di alcuni volontari in Afghanistan, in Nigeria e in Siria. Finora questo tipo di violenze è stato associato a scenari ‘lontani’, a Paesi coinvolti da conflitti bellici o di altro tipo. Ecco perché abbiamo ritenuto sostanziale denunciare, attraverso ‘Non sono un bersaglio’, una realtà semisconosciuta o spesso sottovalutata ma che ci coinvolge ‘da vicino’ e che riguarda non solo i volontari CRI, ma tutti gli operatori e/o strutture sanitarie in Italia».

IL VIDEO
Il video sulle aggressioni ricostruisce, attraverso narratori anonimi, alcune reali e dettagliate denunce pervenute all’Osservatorio e che, per tutelare la privacy delle vittime, sono state fatte interpretare da volontari della Croce Rossa Italiana.

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