Covid, Parisi (La Sapienza): «Misure forti o oltre 400 morti in 15 giorni»

Covid, Parisi (La Sapienza): «Misure forti o oltre 400 morti in 15 giorni»
Covid, Parisi (La Sapienza): «Misure forti o oltre 400 morti in 15 giorni»
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Venerdì 23 Ottobre 2020, 12:08 - Ultimo aggiornamento: 12:45

Covid, il fisico Giorgo Parisi lancia l'allarme: «Misure forti o oltre 400 morti in 15 giorni». Senza misure forti, dunque, tra due settimane le morti per Covid-19 potrebbero superare quota 400: lo sostiene il fisico Parisi dell'Università La Sapienza di Roma. «Negli ultimi 20 giorni il numero dei casi sta raddoppiando ogni settimana - rileva - e da una settimana il numero dei decessi sta seguendo quello dei casi». Il numero delle morti ha cominciato cioè a raddoppiare, con un ritardo di 7 giorni rispetto ai casi positivi.

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La tendenza dell'epidemia

«Quello che sembra certo - prosegue Parisi - è che dal numero dei casi di oggi si può risalire al numero dei decessi fra una settimana. Per esempio, il numero dei casi di ieri corrisponde a circa 200 morti fra una settimana e la settimana successiva potrebbero raddoppiare ulteriormente». Di conseguenza, ha aggiunto, «se le misure adottate qualche giorno fa non avranno effetti sarà difficile evitare che si arrivi a 400-500 morti al giorno». Considerando questa tendenza nella crescita dell'epidemia, discussa da Parisi anche sulla stampa, è prevedibile anche un aumento proporzionale dei ricoveri nelle strutture di terapia intensiva e in questo modo «si rischierebbe il collasso del sistema sanitario».

Per questo, secondo il fisico, «bisogna prendere con la massima urgenza provvedimenti per arrestare l'aumento nella diffusione dell'epidemia.

Nel caso fossero misure troppo forti, dopo 10 i 15 giorni si potrebbero ridurre». Questo perché «gli effetti di qualsiasi misura sui decessi si vede dopo 15 giorni». Per Parisi è «difficile dire se sia necessario un lockdown debole o forte, ma le decisioni devono essere prese subito»

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"La situazione è molto critica" e Giuseppe Conte non lo nasconde. Anzi, parlando alla Camera accentua i toni preoccupati usati il giorno prima a palazzo Madama. Ma prima di varare un altro pacchetto di misure attende che siano le Regioni a dispiegare le proprie senza schierare il governo contro quei provvedimenti - come la chiusura delle scuole in Campania e Lombardia - più contestati.


 
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