La donna, risultata poi positiva al virus, ha dato alla luce per parto indotto un neonato maschio che a 24 ore dalla nascita è risultato positivo, sviluppando polmonite con difficoltà respiratoria.
Attraverso varie tecniche di indagine, i ricercatori hanno dimostrato la presenza di Sars-CoV-2 in diverse componenti della placenta, appartenenti sia alla madre (cellule infiammatorie nel sangue materno), che al feto. Al lavoro hanno collaborato il Reparto di Virologia dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna (Antonio Lavazza), la Clinica Ostetrica e Ginecologica dell'ateneo bresciano/Spedali Civili diretta da Enrico Sartori, l'Ifom di Milano (Stefano Casola) e l'Unità di immunologia oncologica dell'università di Palermo (Claudio Tripodo).