Coronavirus, Crisanti: «Rischiamo terza ondata. Col nuovo Dpcm le Regioni potrebbero mentire sui numeri»

Coronavirus, Crisanti: «Rischiamo terza ondata. Col nuovo Dpcm le Regioni potrebbero mentire sui numeri»
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Martedì 3 Novembre 2020, 11:52

Andrea Crisanti replica al nuovo Dpcm che starebbe per entrare in vigore e lancia anche un allerta. Il professore ordinario di Microbiologia all’Università di Padova spiega le sue perplessità in merito ai 21 punti che dovrebbero stabilire un'eventuale lockdown regionale e aggiunge: «Non vorrei che un provvedimento simile inducesse le Regioni a non essere totalmente trasparenti riguardo a questi dati».

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In un'intervista a La Stampa spiega che dal suo punto di vista 21 punti sono veramente molti: «Si tratta di dati facilmente manipolabili e a livello regionale per qualche settimana si potrebbe decidere di ricoverare il meno possibile sulla pelle dei pazienti».

Aggiunge poi che data la situazione dei contagi un lockdown nazionale sembra essere ormai inevitabile. Crisanti ipotizza che si può cercare adesso di usare misure più soft in attesa di un lockdown a gennaio, oppure fare subito un lockdown ora per rimuovere le misure a Natale: «Il lockdow ci sarebbe in entrambi i casi? Temo di sì, però senza una strategia di tracciamento si rischia una terza ondata. I contagi non bisogna solo ridurli, ma poi anche tenerli bassi», aggiunge. 

Su punti del Dpcm poi esprime le sue opinioni, dicendosi d'accordo sulla chiusura dei ristoranti e dei locali dopo le 18, e conclude: «Il coprifuoco alle 21 mi pare inutile già che è tutto chiuso e sembra solo demagogia. Ha senso invece limitare gli orari dei negozi e dei centri commerciali, così come i mezzi pubblici».

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