Coronavirus, la ricerca: «Può spostarsi di 4,5 metri, nell'aria per mezz'ora». Poi lo studio scompare

Coronavirus, la ricerca: «Può spostarsi di 4,5 metri, nell'aria per mezz'ora». Poi lo studio scompare
Coronavirus, la ricerca: «Può spostarsi di 4,5 metri, nell'aria per mezz'ora». Poi lo studio scompare
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Martedì 10 Marzo 2020, 11:54 - Ultimo aggiornamento: 16:22

A diverse settimane dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, tutto ciò che abbiamo sentito in questo periodo potrebbe aver avuto un’efficacia relativa: uno studio condotto da un team di epidemiologi cinesi avrebbe infatti scoperto che la distanza di uno o due metri che da tempo ci viene consigliato di mantenere per evitare il contagio da Covid19, potrebbe non bastare.

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Secondo questo nuovo studio, di cui ha riferito il South China Morning Post, il virus può spostarsi anche di 4,5 metri e viaggiare nell’aria per almeno 30 minuti: la ricerca è stata condotta prendendo spunto dal caso di un cittadino che si trovava su un autobus affollato, lo scorso 22 gennaio. Quest’ultimo, pur essendo in penultima fila (con sintomi ma senza mascherina), avrebbe infettato ben 7 persone (più altre 6 su un altro autobus), tra cui una coppia che era seduta ben 6 file davanti a lui.

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Azzeccatissime invece le altre indicazioni, tra cui quella di lavare spesso le mani: i ricercatori hanno infatti rilevato che il virus può sopravvivere per giorni sulle superfici in cui sono presenti residui di saliva o di gocce espulse dal naso. Toccare una di queste superfici può dunque contaminare le nostre mani, e a quel punto sarebbe fatale toccarsi naso, bocca e viso. C'è da dire che, come hanno dimostrato altre ricerche, il ceppo del Covid19 arrivato in Italia è meno aggressivo rispetto al ceppo cinese. Alla fine dei conti comunque la soluzione migliore, come è sempre più evidente, è restare a casa.

AGGIORNAMENTO ORE 16.00
Il giornale cinese South China Morning Post ha aggiunto una postilla all'articolo (qui il link originale in lingua inglese) rendendo noto che la ricerca è stata ritirata nella giornata di oggi dalla rivista Practical Preventive Medicine (dove era stata pubblicata venerdì), senza che sia stata fornita una motivazione. Il giornale - scrive l'autore del pezzo - «ha contattato gli autori del documento e aggiornerà presto l'articolo».
 

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