Coronavirus, Burioni: «Contagiato un italiano su 10, sono 5,9 milioni di casi». Lo studio

Coronavirus, per l'Imperial College in Italia 5,9 milioni di casi. Burioni: «Numeri in tv non hanno significato»
Coronavirus, per l'Imperial College in Italia 5,9 milioni di casi. Burioni: «Numeri in tv non hanno significato»
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Martedì 31 Marzo 2020, 11:24 - Ultimo aggiornamento: 11:40

L'Imperial College di Londra ha pubblicato un report sulla pandemia di coronavirus in cui elogia le misure draconiane adottate, seppur in ordine sparso, in quasi tutta Europa, aggiungendo che le misure potrebbero aver evitato fino a 120mila decessi in tutto il continente. L'analisi è stata realizzata da un team guidato da Neil Ferguson e Samir Bhatt e diffuso dall'Oms Collaborating Centre for Infectious Disease Modelling.

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Il virologo Roberto Burioni, su Twitter, ha ripreso lo studio scrivendo che l'Imperial College di Londra «stima le infezioni di Covid-19 in Italia al 28/3: 9,8% della popolazione, 5,9 milioni di casi». «Capite perché i numeri che sentite in tv alle 18 non hanno molto significato? Capite perchè l'Italia ha tanti morti in più rispetto alla Germania?», chiede Burioni, che aggiunge che in Germania sarebbe stato infettato al momento solo lo 0,41% della popolazione. «Questa stima non è mia, ma dei ricercatori dell'Imperial College di Londra, tra i migliori studiosi di epidemiologia al mondo».

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LA RICERCA DELL'IMPERIAL COLLEGE La nuova analisi dei ricercatori dell'Imperial College (i primi a dire che i dati diffusi a inizio gennaio dalla Cina erano sottostimati, ndr) stima il potenziale impatto degli interventi adottati in 11 paesi europei - Italia inclusa - per contrastare la pandemia di coronavirus, comprese le chiusure delle scuole e i blocchi nazionali. Secondo la ricerca, fino a 120.000 morti potrebbero essere già stati evitati in 11 paesi, tra cui Italia, Regno Unito, Francia, Germania e Spagna. Inoltre la percentuale di persone già infettate dal virus oscillerebbe tra il 2 e il 12% della popolazione: 2,7% nel Regno Unito, solo 0,41% in Germania, 3% in Francia e 9,8% in Italia.

Clicca qui per leggere la ricerca dell'Imperial College (in inglese)

Dunque nel nostro Paese, come evidenziato appunto da Burioni, ci sarebbero già «5,9 milioni» di casi di Covid-19. «Molti paesi europei hanno ora implementato misure senza precedenti per mitigare l'impatto di Covid-19, tra cui l'isolamento di casi confermati e sospetti, la chiusura di scuole e università, il divieto di raduni di massa e, più recentemente, lo stop» delle attività produttive, rileva l'Imperial College. «Questi interventi mirano a gestire l'epidemia per prevenire un aumento di casi che potrebbe sovraccaricare la capacità di assistenza sanitaria. Ora, gli ultimi modelli mostrano che potrebbero aver avuto un impatto significativo, evitando potenzialmente fino a 120.000 morti in tutta Europa», scrivono i ricercatori.



Il team ha utilizzato i dati in tempo reale del Centro europeo di controllo delle malattie (Ecdc) sul numero di decessi in 11 Paesi: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito. L'analisi del team mostra che, con gli attuali interventi in atto, le misure in tutti i Paesi esaminati hanno evitato tra 21.000 e 120.000 decessi fino a oggi. E il bilancio delle morti evitate crescerà mantenendo queste misure fino a quando la trasmissione non scenderà a livelli bassi. 

"MOMENTO DIFFICILE PER L'EUROPA" «È certamente un momento difficile per l'Europa - commenta Samir Bhatt, docente senior della School of Public Health dell'Imperial College - ma i governi hanno preso provvedimenti significativi per garantire che i sistemi sanitari non vengano sopraffatti. Vi sono prove concrete del fatto che questi provvedimenti hanno iniziato a funzionare e hanno appiattito la curva. Riteniamo che molte vite siano state salvate. Tuttavia, è troppo presto per dire se siamo riusciti a controllare completamente le epidemie e le decisioni più difficili dovranno essere prese nelle prossime settimane», avverte.

«Anche se il bilancio delle vittime continua a salire - riflette Seth Flaxman, primo autore dell'ultimo studio - vediamo abbastanza segnali per concludere che le azioni drastiche intraprese dai governi europei hanno già salvato molte vite, riducendo il numero di nuove infezioni. Ma poiché questi interventi sono molto recenti nella maggior parte dei Paesi, e c'è un ritardo tra infezione e decesso, ci vorrà più tempo - da giorni a settimane - affinché questi effetti si riflettano sul numero di morti che si registrano ogni giorno».

«I nostri risultati suggeriscono che interventi come il distanziamento sociale o i blocchi hanno già salvato molte vite e continueranno a salvare vite», ha spiegato Axel Gandy, della cattedra di statistica del Dipartimento di Matematica dell'Imperial College. «L'impatto della pandemia è estremo - aggiunge - ma sarebbe stato molto peggio senza gli interventi adottati.
Confermali è cruciale per controllarla». Il report stima che tra il 7 e 43 milioni di persone siano state infettate da Sars-CoV-2) in tutti gli 11 paesi al 28 marzo: tra l'1,88% e l'11,43% della popolazione. 

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