Confapi Sanità in Senato: «Rafforzare la medicina territoriale e i percorsi diagnostici one day»

Confapi Sanità in Senato: «Rafforzare la medicina territoriale e i percorsi diagnostici one day»
Confapi Sanità in Senato: «Rafforzare la medicina territoriale e i percorsi diagnostici one day»
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Lunedì 2 Maggio 2022, 10:38

Confapi Sanità ha chiesto, in un intervento in Senato, un potenziamento a livello organizzativo del sistema sanitario nazionale e in particolare lo sviluppo della medicina di prossimità. 

Il primo punto riguarda la medicina territoriale, con il coinvolgimento delle strutture sanitarie private, con percorsi diagnostici per ogni tipo di patologie, che possa consentire di abbattere le liste di attesa e arginare l'incremento del tasso di mortalità delle malattie più gravi (anche per via dell'elevata età media della popolazione). 

Il secondo punto consiste nel fornire percorsi diagnostici "one day" (comprensivi di ecografia, mammografia, biopsia, ago aspirato), capaci cioè di offrire risposte diagnostiche in giornata ed eventuali esami istologici nelle 24/72 ore successive all'esame. Le risposte diagnostiche confluiscono presso un Centro di ricezione di una struttura ospedaliera (così come attualmente avviene per i tamponi molecolari) di modo che il rapporto sia direttamente tra la struttura ospedaliera e le strutture private scelte per qualità ed efficienza.

Il progetto reca diversi vantaggi:
(i) medicina di prossimità;
(ii) un immediato vantaggio economico per la struttura ospedaliera pubblica, che offrirà un servizio immediato a costi più bassi, abbattendo l’arretrato diagnostico;
(iii) un risparmio sulla spesa sanitaria pubblica, che consentirebbe alle Regioni di poter reimpiegare dette somme per il rinnovamento delle apparecchiature e/o delle strutture ospedaliere pubbliche;
(iv) un diretto vantaggio per i pazienti, che riceverebbero prestazioni sanitarie di qualità e diagnosi immediate in prossimità delle proprie abitazioni per una conseguente veloce cura.

La richiesta di Confapi Sanità è quindi quella di coinvolgere maggiormente le strutture private di eccellenza: la Confederazione ricorda anche che tali strutture non sono state tenute abbastanza in considerazione, come avvenuto con la mancata autorizzazione alla somministrazione dei vaccini contro il Covid.

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