Brusaferro: «Indice Rt a 1,7, approfondimenti su dati Campania». Locatelli: «C'è decelerazione»

Brusaferro: «Indice Rt a 1,7, approfondimenti su dati Campania». Locatelli: «C'è decelerazione»
Brusaferro: «Indice Rt a 1,7, approfondimenti su dati Campania». Locatelli: «C'è decelerazione»
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Martedì 10 Novembre 2020, 13:21 - Ultimo aggiornamento: 15:05

Il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro sta parlando in conferenza stampa al Ministero della Salute sull'analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di regia. Secondo Brusaferro l'incidenza del coronavirus in Italia «è alta: 524 casi per 100mila abitanti nel periodo di sorveglianza che raccoglie dati di qualche giorno fa. Ci sono differenze tra regioni ma il nostro paese eccede largamente la soglia fissata a livello Ue». L'Italia «è un Paese a scenario 3», ha detto.

Quanto all'indice di contagio Rt: «Siamo a un Rt di 1.7, con un intervallo di confidenza di 1.5». Un rt che «ha mostrato un rallentamento nella sua crescita ma per ridurre i casi dobbiamo portare l'Rt sotto 1». Tutte le regioni sono sopra Rt 1, in alcuni casi a 2, ha detto il presidente Iss. «Sulla base dell'ultimo monitoraggio ci sono 4 regioni che vanno verso rischio alto e nelle quali è opportuno anticipare le misure più restrittive». In precedenza era stato sottolineato che 2 regioni hanno una occupazione dei posti letto sopra il 30%, 2 al 29%. 

«Riteniamo validi i dati della Campania ma approfondimenti sono in atto per cogliere aspetti che potrebbero completare una analisi che è in corso», ha aggiunto. «La curva per la reslienza cioè impatto sui servizi sanitari sta crescendo e ci si avvicina a soglie di valori critici, in relazione al bisogno di rispondere ai bisogni di salute», ha detto Brusaferro, secondo cui la circolazione del virus «è cresciuta in modo molto significativo in tutta Europa.

L' Italia è molto ricca di casi e la crescita è molto significativa».

Le terapie intensive e i ricoveri in area medica mostrano una curva che cresce rapidamente vicino a soglie critiche, ha aggiunto il presidente dell'Iss. «In alcune regioni si è superata la soglia critica per l'occupazione degli ospedali e c'è probabilità alta in tutta Italia di saturazione entro un mese per terapie intensive. Quindi c'è l'allerta e non possiamo permetterci di prendere sotto gamba la situazione».

«Oggi ci troviamo in una situazione di rischio alto con necessità di misure di mitigazione, cioè misure sociali per rallentare il virus. Fondamentali i comportamenti»Tutti i sistemi vanno bene ma la battaglia per riportare l'epidemia da ad una dimensione sostenibile passano soprattutto dai comportamenti quotidiani di ognuno: mascherine, igiene e distanze sono la chiave di lettura per riportare la curva a dimensione contenuta, ha aggiunto l'esperto.

LOCATELLI: C'È DECELERAZIONE L'indice Rt appare stabile quindi l'accelerazione marcata è venuta meno e c'è decelerazione, frutto delle misure poste in essere. Ciò va letto in modo positivo e ci auguriamo e ci aspettiamo con il trascorrere dei giorni che i dati possano ulteriormente migliorare, ha aggiunto il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli alla conferenza stampa organizzata al ministero della Salute.

«C'è uno sforzo per cercare di dotare capillarmente il territorio nazionale di saturimetri, che devono diventare una sorta di secondo termometro per seguire il monitoraggio dei soggetti infettati che sono a domicilio e in questo contesto il ruolo dei medici di famiglia è fondamentale». Il vaccino Pfizer «già nella fase preclinica aveva dato riscontri positivi in termini di immunità sterilizzante, che previene infezione, e l'immunità da malattia, cioè in termini di capacità di proteggere dalla malattia vera e propria», ha aggiunto il professor Locatelli parlando del vaccino. 

«Su richiesta del ministro della Salute Roberto Speranza è stato appena finalizzato un documento di supporto per i medici di medicina generale che fornisce loro degli orientamenti, e ci sono delle riflessioni sull'opportunità di intraprendere particolari trattamenti farmacologici a seconda delle tipologie di pazienti», ha detto il presidente del Css. Il documento «è al vaglio del ministro e verrà condiviso con la Fnomceo e interlocutori medici». 

REZZA: CURVA DEFLETTE PERCHÈ MENO CASI «La curva sta deflettendo perche sta aumentando meno delle scorse settimane, ma ci vuole prudenza. Ancora si riesce a far fronte nelle terapie intensive anche se in due regioni c'è già sovraccarico. L'epidemia è generalizzata e quindi spostare i malati tra le regioni ora è piu difficile», ha affermato Gianni Rezza, direttore del dipartimento Prevenzione del ministero della Salute. «Vanno computati anche i test antigenici oltre a quelli molecolari, per questo stiamo adattando le modalità di raccolta dati per non falsare il trend». 

LA CONFERENZA IN DIRETTA

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