AstraZeneca: «Poche reazioni gravi su 17 milioni di persone, il nostro vaccino è sicuro come gli altri». L'Aifa: «Allarme ingiustificato»

AstraZeneca: «15 trombosi e 22 embolie su 17 milioni di persone, il nostro vaccino è sicuro come gli altri»
AstraZeneca: «15 trombosi e 22 embolie su 17 milioni di persone, il nostro vaccino è sicuro come gli altri»
4 Minuti di Lettura
Domenica 14 Marzo 2021, 20:27 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 08:14

AstraZeneca si difende dopo le polemiche sulla sicurezza del vaccino anti Covid sviluppato dall'Università di Oxford. L'azienda farmaceutica riporta i dati ufficiali sulle reazioni avverse più gravi riscontrate finora sulla popolazione dell'Unione Europea e del Regno Unito.

Leggi anche > Covid, Gianmarco Tamberi positivo: «Contagiato agli Europei. Rispettate le regole, fatelo per chi non prende lo stipendio da mesi»

AstraZeneca: «Solo 37 reazioni avverse su 17 milioni»

«Su un totale di 17 milioni di vaccinati, finora ci sono stati 15 eventi di trombosi venosa profonda e 22 eventi di embolia polmonare segnalati tra coloro a cui è stato somministrato il vaccino, in base al numero di casi che la Società ha ricevuto all'8 marzo» - spiega AstraZeneca - «Un numero tale di eventi è molto più basso di quanto ci si aspetterebbe che si verifichi naturalmente in una popolazione generale di queste dimensioni ed è simile per altri vaccini Covid-19 autorizzati».
Inoltre, precisa l'azienda, «negli studi clinici, anche se il numero di eventi trombotici era piccolo, questi erano inferiori nel gruppo dei soggetti vaccinati» e «non ci sono state prove di un aumento del sanguinamento negli oltre 60.000 partecipanti arruolati».
«Circa 17 milioni di persone nell'UE e nel Regno Unito - ha affermato Ann Taylor, Chief Medical Officer - hanno ricevuto il nostro vaccino e il numero di casi di coaguli di sangue segnalati in questo gruppo è inferiore alle centinaia di casi che ci si aspetterebbe tra la popolazione generale.

La natura della pandemia ha portato a una maggiore attenzione nei singoli casi e stiamo andando oltre le pratiche standard per il monitoraggio della sicurezza dei medicinali autorizzati nella segnalazione di eventi vaccinali, per garantire la sicurezza pubblica».

AstraZeneca: «Nessun problema su qualsiasi lotto»

In termini di qualità, «non ci sono problemi confermati relativi a qualsiasi lotto del nostro vaccino utilizzato in Europa o nel resto del mondo». Lo afferma AstraZeneca. «Ulteriori test - precisa l'azienda - sono stati e vengono condotti da noi stessi e in modo indipendente dalle autorità sanitarie europee e nessuno di questi nuovi test ha mostrato motivo di preoccupazione». Durante la produzione del vaccino vengono condotti «più di 60 test di qualità da AstraZeneca, dai suoi partner e da più di 20 laboratori di test indipendenti».
Tutti i test, spiega AstraZeneca, devono soddisfare criteri rigorosi per il controllo di qualità e questi dati vengono inviati alle autorità regolatorie all'interno di ciascun paese o regione per una revisione indipendente prima che qualsiasi lotto possa essere rilasciato nei paesi. «La sicurezza del pubblico - afferma l'azienda - sarà sempre al primo posto. La Società sta monitorando attentamente questo problema, ma le prove disponibili non confermano che il vaccino sia la causa» degli eventi registrati. «Per superare la pandemia - conclude AstraZeneca - è importante che le persone vengano vaccinate quando invitate a farlo».

L'Aifa: «Allarme ingiustificato»

«Ingiustificato l'allarme sulla sicurezza del vaccino AstraZeneca». Lo scrive in una nota l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sottolineando che i casi di decesso verificatisi dopo la somministrazione del vaccino «hanno un legame solo temporale. Nessuna causalità è stata dimostrata tra i due eventi». Aifa sottolinea «che le attività di farmacovigilanza proseguono sia a livello nazionale che europeo in collaborazione con Ema, monitorando con attenzione possibili effetti avversi legati alla vaccinazione» e «rassicura fortemente i cittadini sulla sicurezza del vaccino AstraZeneca per una ottimale adesione alla campagna vaccinale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA