Veronica Wolski morta di Covid: l'attivista No vax chiese di essere curata con l’ivermectina

Veronica Wolski, morta di Covid l'attivista No vax: aveva chiesto di essere curata con l ivermectina
​Veronica Wolski, morta di Covid l'attivista No vax: aveva chiesto di essere curata con l’ivermectina
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Mercoledì 15 Settembre 2021, 10:56 - Ultimo aggiornamento: 16 Settembre, 14:11

Era un'attivista del QAnon (il movimento secondo cui un presunto Deep State, o poteri occulti, avrebbero agito contro Donald Trump) e una No vax. Veronica Wolski, 64 anni, è morta a causa di una polmonite dovuta al Covid, che si è aggiunta al suo ipertiroidismo. Il ricovero all’Amita Health Resurrection Medical Center ha fatto rumore perché la donna di Chicago era conosciuta nell'ambiente negazionista per i suoi video sui social. Su un gruppo Telegram aveva raccontato - spiegano i media americani - di aver chiesto di essere curata con l'ivermectina. Dopo il "no" dell'ospedale, i suoi fan si sono scatenati proprio davanti all'ospedale chiedendo a gran voce che fosse quella la terapia per farla guarire, oltre a tantissime telefonate di protesta. 

Ivermectina, cos'è e perché non va usata come trattamento anti Covid

La richiesta di cura con l'ivermectina

L'ivermectina è usato per trattare malattie causate da vermi parassiti, ma alcune teorie senza alcuna prova scientifica sostengono sia una cura per il Covid-19. L'ospedale di Chicago è stato costretto la scorsa settimana a dichiarare che i suoi medici, seguendo la guida della Food and Drug Administration e dei Centers for Disease Control and Prevention, non usano l'ivermectina per i casi di coronavirus. L'ospedale si è rifiutato di commentare la diagnosi di Wolski, citando le leggi federali sulla privacy.

Durante il fine settimana, alcuni sostenitori di Wolski hanno cercato di convincere l'ospedale a dimetterla. 

Un video pubblicato domenica sera sul canale Telegram dell'avvocato di destra Lin Wood fa vedere lui mentre chiede al telefono che l'ospedale rilasci Wolski a una persona che detiene la sua procura medica. «C'è un'ambulanza che la aspetta fuori, c'è un medico che la aspetta per curarla. Se non la rilasciate, sarete colpevoli di omicidio». Sempre lui aveva chiesto ai suoi 814 mila follower su Telegram di chiamare l’ospedale in cui Wolski era ricoverata per chiedere ai medici di curarla con l’ivermectina. Un appello che aveva causato una tempesta di telefonate.

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Burioni: non esistono cure domiciliari

La notizia della morte di Veronica Wolski è arrivata anche in Italia, dove il virologo Roberto Burioni ha commentato così la storia: «Non esiste nessuna cura “domiciliare” efficace per poliomielite, morbillo, rosolia, parotite, epatite A, COVID-19. Esistono invece vaccini efficaci in grado di prevenire queste malattie. Chi vi dice che le “cure domiciliari” esistono è un irresponsabile. Vaccinatevi».

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